168 riunione degli emigrali delle provincie venete che chiama i Lombardi a formare parte integrante dell?assemblea, affine di promovere gl’interessi comuni e prendere specialmente di comune accordo qualsiasi determinazione fosse efficace ad impedire la separazione di queste due parti d’Italia. Ma prima di prendere una deliberazione qualunque egli fa conoscere gli atti anteriori della riunione dei profughi veneti: cioè, l’indirizzo al Governo provvisorio di Venezia ; il sunto della seduta nella quale in-vitavansi i Lombardi a formar parte integrante della riunione, ed a costituire un’ unica assemblea lombardo-veneta; l’avviso infine in cui sospendevansi le deliberazioni fino al giorno in cui potrebbero convenire i fratelli lombardi. Il signor Sirtori infine riferisce alcuni fatti identici di amore e di concordia rivelati già dall’emigrazione lombarda residente in Venezia od altrove: A. nell’indirizzo da essa diretto all’ assemblea nazionale francese, dove è protestato per la nessuna divisione della Venezia dalla Lombardia; 2. nella protesta pure allo stesso scopo, dell’emigrazione e del battaglione della ‘ guardia nazionale mobile lombarda; 3. nel mandato affidato al dolt. Maestri dall’emigrazione lombarda residente altrove che non in Venezia e dal suo collega avv. Francesco Restelli, come altri dei membri del Comitato di difesa di Milano, onde rappresentare nella Venezia i comuni interessi. Tutti questi fatti dimostrano all’evidenza il voto dei Lombardi essere concorde a quello manifestato dalla veneta emigrazione. Il dott. Pietro Maestri quale rappresentante del Comitato di difesa anche a nome del collega Restelli autorizzalo dalla numerosa emigrazione lombarda residente nel cantone Ticino a proteggere in Venezia gl’interessi comuni, consiglia i fratelli lombardi ad aderire all’ invito di unione proposta dai veneti emigrati, fidente che l’assemblea lombardoveneta così costituita avrebbe appoggiato presso il governo di Venezia la causa della libertà e dell’indipendenza completa d’Italia. Uno degl’intervenuti propone che l’assemblea voti parole di ringraziamento al dott. Maestri per la parte da esso presa come membro del Comitato di difesa negli ultimi avvenimenti di Milano, e perchè in un col sig. Restelli concorse a squarciare il velo delle regie e cortigianesche imposture, ed a combattere invittamente le calunnie con cui traltavasi di denigrare il nome lombardo. Il presidente propone in seguito di votare per l’adesione dei lombardi a costituire in un coi profughi veneti una sola assemblea — mozione che venne deliberata all’unanimità. Due interpellazioni accessorie vengono fatte dal sig. Erizzo : 1’ una per sapere se l’emigrazione lombarda prima di raccogliersi nell’unita assemblea tenevasi responsabile degli atti anteriori della riunione dei profughi veneti — l’altra se l’adesione dei Lombardi dovea essere pura e semplice, oppure condizionale. Si deliberò intorno alla prima che, approvando pure tutti gli atti anteriori della riunione dei Veneti, la responsabilità dei Lombardi cominciava solo quando si fossero costituiti iu una unica assemblea; quanto alla seconda fu deliberato che l’emigrazione lombarda aderiva puramente e semplicemente all5 unione, e che poi riunita avrebbe fatto conoscere ai fratelli veneti i suoi voti per farne oggetto di comune deliberazione.