431 latti, unii turba di tapini ini circondano! e chi mi addila la casa dove J soldati colle faci appiccarono dapprima l’incendio, chi il sito dov’era schierata la cavalleria colle armi abbassate, ad impedire che i meschini fuggissero. Una vecchia mi siede dappresso con un braccio infranto col volto sfigurato dal calcio del fucile: Maria Masini, detta Fabbro, che era accorsa a riparare un suo figliolo impotente da 5 anni, che lo si batteva sul letto dove fu trovato, e così fu concia la madre, che inginocchiata implorava misericordia! — Questi ed altri mille, che la penna rifugge dal più oltre narrare, sono orrori facilmente imputabili ad un esercito formato di masse raccolte in paesi ignoranti, e sgraziatamente ancora nella notte della barbarie; ma che diremo della disciplina militare di un tale esercito? Che dei capi, pure educati, che non han saputo impedire simili sfrenatezze, che non han protestalo contro, 116 in nessuna maniera punite, e forse forse le avranno essi stessi comandate? Poiché era un ufficiale quello che a Zevegliano regalava ad un villico, che gli aveva medicato il cavallo, il letto di Cirillo Gaspardis, calzolaio, a cui l'u tutto saccheggiato, perfino gli strumenti de! mestiere; un ufficiale, quello che a Pre-demano s’appropriava 1’uniforme dello studente Andriolij due ufficiali, che nella notte del bombardamento di Udine, a Cussignaeco dov’erano accampati e dove tulio il giorno saccheggiarono, nell’ osteria di Costantini, vedendo in lacrime la padrona di casa e saputo che la cagione dell’immenso suo dolore era l’avere una figlia maritala nella città, la strascinavano così piangente e desolata fuori della sua casa e l'obbligarono, ad onta dei replicati deliquii a cui soggiacque, ad assistere a tutta quella scena d’orrore, confortandola col dirle che fra poche ore Udine doveva esser ridotta ad un mucchio di rovine e tutti gli abitanti passati a fil di spada! un principe (così si narra da parecchi) che in casa Loschi a Vicenza apriva colle proprie mani gli armadii delle signore, e no traeva per suo bottino gli scialli e le bisutterie appartenenti a quelle dame; finalmente era di mano di un Generale 1111 rescritto, col quale s’inslituiva possessore di una casa e di alcuni fondi in Jahnico il villico Domenico Bergamasco, che li teneva in affitto dal barone Codelli di Gorizia. E si loda un esercito, che non rispettò nò le sacrosante leggi dell’umanità, nò i diritti di proprietà, nè tampoco i proprii capitolati, e ve lo dicano Udine e Palma, nè le istituzioni civili del suo governo; poiché arbitraria mente ordinava ai nostri comuni carri e genie per suo servigio, arbitrariamente citava al suo tribunale quelli che sospettava avversi, e senza forme di processo emanava le sue sentenze? A corroborare il mio asserto, valga il fatto del parroco di Pontebba catturato proditoriamente, legalo bu d’una carretta, in mezzo a due sgherri, che gli tenevano due bocche ila fuoco sul petto, e così condotto fino a Gemona. Del cappellano di Svegliano, sig. Nigris, parimenti arrestato ad arbitrio, tenuto prigioniero per più di due mesi, durante i quali gli fu fatto soffrire ogni sorta dì contumelie e d’insulti, come sputargli in faccia e sul pane di cui miseramente lo si nutriva, minacce di fucilazione, spaventi, farlo alzare fin tre volte per notte, radergli i capelli, ec. Del parroco di Ontognano, Venturini, che, fuggito dalla canonica saccheggiala, e dopo qualche tempo lasciatosi persuadere a ritornarvi da reiterale promesse fattegli, pure,