385 quando occulta c quando aperta, contro di lui. E di tal razza d'uomini che non sono Popolo, se ne riscontra anche, è vero, tra coloro che si chiamano volgo; ma i più lo dobbiamo dire, sono tra quelli che si dicono d’alta sfera, sapienti ma solo per se medesimi, doviziosi e dati in braccio ai bassi piaceri della vita, che possono soddisfare col frutto delle loro infamie. Pure volendosi anche limitare la parola Popolo a tutti coloro soltanto che fino ad ora furono chiamati la classe più bassa della società, e concedendo egualmente che nel passato questo Popolo abbia frainteso i più santi vocaboli, e sia stato nel regime repubblicano insolente, licenzioso e disordinato; a chi se ne deve ascrivere la cagione, se non a voi, gente che non siete Popolo? Era egli ignorante? dovevate illuminarlo, e non servirvi della di lui ignoranza a calpestarlo sempre più ed a renderlo schiavo. La di lui indole buona lu per questo da voi raggirata, e con una mano lo feriste e coll’altra gli inacerbavate la piaga perchè gridasse e per poterlo così calunniare come malvagio. Ma il popolo no, non è stupido, non è malvagio : furono le vostre passioni che lo resero tale, ma in apparenza soltanto. Una Repubblica aristocratica, benché in minor proporzione, è così fatale al popolo, come un regime assoluto o costituzionale che suona nel fatto la stessa cosa. Però fatti animo, o Popolo da Dio redento! è finita la tua schiavitù, sono rotte le tue catene. Già conosci di esser forte abbastanza per non voler più servire ai tiranni; onde scuotiti, opera e corri la via che il Signore ti ha aperto. Combatti e vinci l’iniquità; e nella virtuosa tua vita, nella moderazione de’tuoi trionfi, nell’armonia della nuova tua società, smentisci col fatto le calunnie che inventano i tuoi oppressori per calpestarti. Avverti che i principi hanno conosciuto la tua supremazia e tremano del tuo trionfo; onde più che mai oggi adoperano di tutt’i mezzi di forza aperta e di nascosto raggiro per farti ritornare nel primiero tuo nulla. E questi principi hanno anche malvagi da cui son secondati, i quali tentano di screditarti al tuo occhio medesimo, di dividerli, di renderti difidente, tumultuoso ... oh! il tuo tumulto e la tua forza sia solo contro di essi ... sii buono e religioso, sii giusto e sarà tua la vittoria ec. 20 Ottobre. A VENEZIA DELL’OTTOBRE 1848. ( Dalla Lega Italiana dell’ 11 ottobre. ) Senza dubbio la storia serberà eterna nei posteri l’ammirazione alla città dei quattordici secoli, perchè nella rivoluzione del 4848 le furono sprone nobili intendimenti e generosi, alto concetto della civiltà morale dei popoli, e perchè fu prima tra le consorelle italiane a presentire il tradimento dei principi, nè venne mai meno a se stessa, e fece solenne giuramento in faccia all’Europa di custodire la libertà italiana con le vite e colle sostanze, con l’ultimo obolo suo, con l’ultima stilla di sangue. Venezia, è giunto il tuo giorno ! Tu mostrerai a tutti coloro che ti schernivano siccome defunta che la gloria de’tuoi avi non è un sarcasmo git- T. iv. 25