191 colo una soscrizione volontaria per sussidiare Venezia. Sono perciò invitati i cittadini a volere partecipare di quest’opera generosa. I nomi dei soscrittori saranno pubblicati nel lòglio del Circolo. Ci pare inutile parlare della santità di quest’opera di soccorso, essendo a tutti noto che, nella resistenza della grande città di Venezia, sta la più grande speranza per conseguire la tanto sospirata indipendenza d’Italia. « Parigi 16 settembre. Il sig. Federico di Raumer ha consegnato al generale Cavaignac una lettera dell’arciduca Giovanni, colla quale la conoscere al governo della repubblica, che la Dieta di Fraucolorle ha deposlo nelle sue mani il potere centrale e federativo dell’Alemagna. 11 foglio della sera, la Patrie, del 15 settembre annuncia: Questa mattina venne tenuto un Consiglio dai ministri. Dicesi che il governo abbia ricevuto importanti notizie da Vienna e dall’Italia, e che quest’oggi a sera furono spediti corrieri a Londra e al quarlier generale del re Carlo Alberto. Riportiamo con soddisfazione le seguenti linee, estratte dalla Gazzetta di Carlsruhe, che dimostrano in modo mirabile l’inconseguenza del procedere dei signori dottori di Francoforte: » Di due cose Funa: o è uopo riconoscere la nazionalità in Italia, o non parlarne nello Schleswig. la Italia, noi non vogliamo sentir parlare di diritto nazionale, perché così richiede il nostro interesse. Nello Schleswig, noi proclamiamo altamente questo diritto, perchè così richiede il nostro interesse. In Italia, noi diciamo, è l’Austria contro Carlo Alberto e questo non ci riguarda, perchè cosi richiede il nostro interesse. Nello Schleswig , noi pigliamo le parti dei ducati contro il re di Danimarca , perchè così richiede il nostro interesse. A Posen, noi abbiamo stracciati i trattati di Vienna ed abbiamo trattato con ¡sprezzo la nazionalità, perchè così richiedeva il nostro interesse. Nel Limburgo, non manteniamo i trattati e la nazionalità, perchè così richiede il nostro interesse. Dee dunque far meraviglia che le altre nazioni si ridano del nostro spirito di giustizia e della nostra moderazione? « Torino 19 settembre. Leggesi nella Gazzetta Piemontese : Terminano dopo domani le sei settimane, che doveva durare l’armistizio. Non essendo però stato denunziato otto giorni prima della scadenza da nessuna delle due parti belligeranti, attesa la reciproca accettazione della mediazione offerta dai governi britannico e francese, le ostilità continueranno ad essere sospese di otto in otto giorni, a termini dell’art. 6 dell’armistizio. Si abbiano dunque dal pubblico come nulli i rumori di una nuova tregua, che sa-iebbesi stipulata e che assicurerebbe al nostro nemico una sospensione di ostilità per uno o per tre mesi.