\ 55 » Nulla è più facile quanto provarlo. Basterà riferirsi al passato, al tempo stesso del trattalo di Gampoformio. Al vago annunzio delle sue condizioni, lo sdegno fu generale, il fremito universale. Ma il contegno c la fermezza dei rappresentanti della repubblica di Venezia furono grandi c nobili allorché Villetard annunziò in modo uffiziale la eonclusion del trattato. » Tenterei invano non ricorrendo a’ documenti storici, di darne una giusta idea; mi limiterò a citare alcuni lesti. Villetard disse a'rappreseli lati li (*): » Cittadini, voi già anteponeste alFinteresse vostro, l’interesse della patria: un altro maggiore sforzo, un altro più nobile sacrifizio vi resta a fare, e quest’è il dare l’interesse della vostra patria stessa all’interesse di tutta l’Europa. Già udiste le funeste voci sollecitamente sparse dai nemici vostri: esse risparmiano almeno a’vostri amici, che questo infausto mandato ricevuto hanno, il dolore di adempirlo con altro che con lagrime. Ma, cittadini, i nemici vostri sono anche nostri; essi calunniato hanno la Francia, come se ella trafficasse di carne umana, affinchè voi contro la libertà e contro i difènditori suoi parte di quell’odio voltaste, che alla tirannide ed ai suoi sostenitori portate. No, per Dio, no ; chè la francese repubblica questa vendita infame lascia a’re: ella perseguita i re, ella protegge gli uomini liberi ovunque li trovi. « » Notiamo pure le righe indirizzate dallo slesso Villetard al Generale Buonaparte : » io meco stesso ini rallegro almeno di aver trovato ne’ municipali di Venezia animi troppo alti per voler cooperare a quello clic per mezzo mio loro avete proposto. Cercheranno eglino altrove una libera terra, ma preferiranno, se necessario sia, la povertà all’ infàmia. Non consentiranno che altri possa dir loro che abbiano, durante alcuni giorni, usurpato la sovranità della nazione loro per metterla in preda all’Austria. Per untai procedere pruoveranno almeno che non meritano i ceppi che si stan loro preparando................................... Ufi rifiuto unanime di volere nella mina della loro patria mescolar le mani, seguii lava i vostri comandamenti. » I comizii furono convocali, e si mostrarono unanimi per l’indipendenza nazionale. Ahimè! la repubblica di Venezia non era più. Ell’era stata disarmata, e nè il Direttorio, nò Napoleone le permisero di difendersi. » Da tutti questi fatti, possiamo conchiudere che ora, come allora, gl’italiani, non solo non accetteranno, ma non ascolteranno neppure senza indignazione il disegno di cessione dello stalo veneto in favore dell’Austria, qual mezzo di pacificazione. » E, pel fatto, non vediamo noi vigorose proteste giugnere da tutte le parli, e ributtare come indegna ed insultante una tale proposizione? » Che dirò io del vicereame? Mi rimetterò parimenti alla storia. Qual Italiano può ignorare la generale e viva opposizione, incontrata da codesto disegno nel 181-4, e la sollevazione che suscitò? » 1/ aristocrazia lombarda, ella prima, se ne sdegnò, e poscia il C) Botta, Slorin (t Lalia.