G8 9 Settembre. (dalla Gassetta) DIETA COSTITUENTE IN VIENNA. È stata approvata dalla Dieta la proposta del ministro delle finanze: Autorizzazione di un prestito di 20 milioni, approfittando in ciò, se occorre, del credito del Banco nazionale fino alla somma di 6 milioni (*), Nel tempo stesso, il ministro delle finanze è stato imitato dall’Assemblea a levare con la massima sollecitudine il decreto contro l’esportazione del numerario. In quest’occasione fu posto il principio che, lino alla conclusione della pace, il mantenimento dell’esercito in Italia stia principalmente a carico delle provincie italiane. (V. il nostro N. 2a4-) 9 Settembre. (dall’ Indipendente) Riproduciamo dall 'Alba la lettera con la quale Daniele Manin accompagnò alPavv. Panattoni di Firenze, membro del consiglio generale Toscano, il programma 51 agosto 1848 pel prestilo nazionale italiano pubblicato dal Governo Veneto. A questa lettera il loglio democratico fiorentino premette delle calde parole per raccomandare la prontezza e la copia dei soccorsi economici da spedirsi a Venezia, l'unica città di questa infelicissima Italia che sia all’altezza delle condizioni presenti, l’unico popolo sul cui labbro non sorge altro grido che quello dell’indipendenza. La serie continua delle cortesie che gli organi più riputati e più generosi dalla pubblica opinione in Italia vanno pubblicando verso la noslra città, è una ragione di più perchè procuriamo di mostrarci degni dell’altissima missione impostaci dalla Provvidenza, come è un’arra sicura clic la nazione congiunge le volontà finora divise, con le volontà congiunge le forze, e diretta da un’idea sola, cammina verso uno scopo solo che non potrà fallire mai più. » Carissimo umico, » Credete voi che la prolungata resistenza di Venezia giovi alla causa dell’indipendenza italiana? Se si, bisogna che i popoli ed i governi d’Italia la soccorrano prontamente, efficacemente nelle sue necessità più grandi ed urgenti. La necessità più grande ed urgente per Venezia è il denaro. Venezia potrà lungamente resistere se avrà denaro molto e presto; se no, nò. Dunque chi vuole che Venezia resista dee procurarle denaro molto e presto. E noi ne abbiamo domandato, ne torniamo a domandare a tutta Italia. La voce vostra possente, che nel parlamento toscano propugna con tanta energia la santa causa italiana, si faccia sentire a prò di Venezia. Sarebbe vergogna che Italia lasciasse perire questo baluardo della sua libertà per difetto di denaro. Ma ciò perdio non sarà. Gli errori passati debbono averci dimostrata la necessità di mutui soc-* corsi, debbono averci provato quanto costi far causa separata da sé. La magnanima Toscana ne dia Pesempio, e siatene voi il promotore. Amatemi e credetemi. « » Venezia, 2 settembre 1848. Vostro affes. D. MANIN. «