28G sofferenza, stomacare il meno schifiltoso, come spazzare il covo di quelle helve, strascinare lardelli da sito a sito, e peggio, peggio assai. Pareano da tal legge ragionevolmente eccettuali i preti, i medici i chirurghi, le mammane, frequenti le malattie, estesa essendo la mortalità anche fra’cittadini. Oibò! Molti morirono senza conforto d’arte salutare c di sacerdote; una signora dovette sgravarsi senz’aiuto di mammana, stau-techè il servidore, che, mosso da cariti!, superiore alle minacce, s’era nv-venturato a cercarne una, avea dato nelle branche della scolta, e buona notte. Il figlio e la puerpera molto patirono. Tornale inutili le istanze di molti cittadini onorabilissimi, si mosse a pregare il vescovo. Il Vandalo, a cui questi presentossi, con una logica comune a molli della sua razza, parca volere smettere alquauto di rigore, ma cominciò daH’escIudere i medici, perchè in caso urgente, egli disse, ognuno può farlo da sè ; i chirurghi, perchè aprire un buco nella vena è agevole cosa (gli Austriaci ne apersero tante delle vene!); le mammane, perchè le donne ne fecero senza tant’anni; i preti poi, perchè sono meno necessarii d’ogni altro. E addilo a monsignore la porta. La notte susseguente al giorno, in cui fu emanato l’ordine, che tiene responsabili i proprietarii delle case, delle iscrizioni trovate sui rispettivi muri, vennero sorprese due persone che divertivansi a tal giuoco. Indovinate! erano due del Comando generale. 11 lettore ci pensi. Tutti gli uffiziali vestono i loro domestici coll’uniforme piemontese. Strazio enorme fatto alla nazionalità! Un cannoniere sulla pubblica via, colla spada sguainata, trinciava l’aria a dritta e a manca, senza riguardo alla gente. Ad un cittadino riusci destramente disarmarlo. Passa in quel mentre un colonnello con molti ufficiali; e, senza voler ascollare ragione, intima al cittadino di rcstuire la spada al cannoniere, il quale tornò subito al vezzo di prima, e chi sa quando sarebbesi arrestato, se per la seconda volla non lo avessero disarmato, giltandolo stramazzone sul lastrico. Colto un ragazzotto, che canterellava non so che canzone, fu sottoposto a processo, e perchè non toccava l’età per la fucilazione, regalatolo di 46 buone bastonale, lo rimandarono alla madie malconcio cosi, da doverlo commettere senza indugio alle cure del cerusico, clic ignoriamo se sia giunto a salvargli la vita. Treviso 8 Ottobre. Le carte sparse ed affisse per Treviso, eccitanti alla rivolta, intimorirono quella soldatesca. Numerose pattuglie notturne, a piedi ed a cavallo, girano la città; nella caserma degli Ogni Santi stanno appuntati due cannoni, guardati da artiglieri colla miccia accesa. Vollero che Olivi, con una vilissima carta, richiamasse i cittadini all’ordine ed egli vi aderì tostamente, perchè non v’è opera rea che vogliano imporre, cui egli, con una viltà ancora più rea, non aderisca. Da ogni parie temono tumulti, traveggono rivolte. Adesso domandano nuovamente le armi; spero che nessuno si presterà a questa inchiesta. Intanto proseguono le loro opere di vandalismo. L’antica chiesa di S. Nicolò, consegnala con processo verbale, e sotto fede che non sarebbe in alcuna parte danneggiata, a solo