331 contro il governo del Ticino parte sono privi di fondamento, parte sono fondati sopra rapporti esagerati. Molto più poi doveva riuscire sorprendente la nota del signor feldmaresciallo Radetzky spedita il 15 del corrente al consiglio di stato del Cantone Ticino, nella quale fondalo parte ai precedenti ma contrastati ridami, parte ad articoli di gazzette da'quali fu ingiuriato il corpo degli officiali dell’]. R. armata, ha dichiarato che dal 48 corrente tutti i ticinesi che abitano nelle provincie Lombardo-Venete riceverebbero l’ordine di ripatriare immediatamente; che col giorno stesso cesserebbe ogni relazione postale e commerciale esistente Ira la Lombardia ed il Cantone Ticino; nessun passaporto rilasciato dal governo ticinese sarebbe considerato valido per entrare in Lombardia, quando non fosse fornito del visto delPI. R. ambasciatore presso la Confederazione. A questa inaspettata non meno che ostile nota, il governo del Cantone Ticino rispondeva il 16 corrente al feld-maresciallo Radetzky. « Nel sentimento dei «ostri diritti e della nostra dignità non abbiamo altra risposta da dare se non che di dichiarare: » 4. Che questo Governo non può tollerare la taccia di aver mancato ai suoi doveri internazionali. » 2. Che non si possono qualificare per fatti ostili dei trascorsi individuali, e meno degli articoli di giornali, sui quali un Governo di un paese libero non esercita alcuna influenza. » 3. Che nello spontaneo esercizio de’suoi attributi questo Governo ha la coscienza d’aver voluto e potuto prendere le misure dettategli dalla conoscenza dei doveri internazionali, misure di cui non deve punto render ragione se non ai rappresentanti del suo popolo e alle autorità federali. » 4. Che noi Governo (li questa Repubblica, parte integrante della Confederazione. Svizzera, protestiamo contro le misure ostili annunciate nella nota di V. E. siccome contrarie alle reciproche relazioni di vicinato, e basate sopra relazioni gratuite dei fatti o supposti o di poca rilevanza. » 5. Infine dichiariamo che di tutto diamo comunicazione all’awio-rilà federale perchè provveda agl’ interessi e alla dignità della Confederazione. » Come appare, il feld-maresciallo Radetzky non ha credulo opportuno di aspettare nemmeno questa nota da parte del governo ticinese, essendo state eseguile sino dal 48 le misure coercitive minacciate nella nota. L’espulsione dei ticinesi dalla Lombardia è eseguita con tulio il rigore, e senza riguardo ad elà od a sesso; le relazioni postali e commerciali fra la Lombardia sin dal 48 corrente mese, e persino le prestazioni di sale che il governo del Ticino è in diritto eli pretendere a norma de’trattati, sono senz’altro sospese. Questo procedere, apertamente ostile e senza esempio nella storia della civilizzazione, danneggia non solamente un Cantone confederato, ma intacca fortemente anche gl’ interessi di tutta la Svizzera. 11 Direttorio federale adunque protesta contro la condotta che è stala tenuta dal feld-maresciallo Radetzky verso il governo di un Canone svizzero. La Confederazione non può riconoscere la politica dell’isolamento e della separazione dei Cantoni, come essa ha mai sempre re-