67 m’essi sono, ci rimproverano altamente questa nostra neghittosa indifferenza. Dessi son romani, e quindi hanno diritto al nostro fraterno soccorso : combattono per noi e per l’Italia, perciocché oggimai i destini della italiana indipendenza si acchiudono nei baluardi delle veneziane lagune. Finché Venezia non protende le braccia alle catene tedesche, niuno potrà dire che tutta Italia è perduta. Gli arbitri potenti che si erigono a giudici della santa causa italiana, pria di pronunziare la nostra sorte, volgeranno uno sguardo alla eroica Venezia, e diranno : — Rispettiamo i prodi che ancora combattono : dessi son pochi, ma non vinti. — Sì, o fratelli, Venezia non è che una città sola: ma ella serra nel seno la magica scintilla che potrebbe levare una muraglia di fuoco fra noi e F invasore Tedesco. La patria di Dandolo e di Bragadino sarà oggi la nostra tavola di salvamento, la stella dell’ italiana redenzione. Ma è d’ uopo, o Romani, stenderle fraternamente la mano, soccorrerla de’ nostri aiuti, rincorarla e rafforzarla di tutti gli umani conforti. Guai a noi se un calcolato egoismo ci serrasse le anime ai sentimenti di fratellanza ! La servitù di Venezia non peserebbe anche su Roma? Dio ha congiunto indivisibilmente i destini di queste due città sorelle : nell’ una ha posto il seggio della Libertà, nell’altra quello della Religione: due doni supremi che noi dobbiamo salvare col solenne sacrilicio degl’ interessi e del sangue. VIVA L’EROICA COSTANZA DI VENEZIA! Si è pertanto stabilito di aprire UNA COLLETTA GENERALE PER LA DIFESA DI VENEZIA NEL MODO SEGUENTE. Una Deputazione di signore e signori Romani, di cui indicheremo i nomi in apposito Elenco, farà nei rispettivi Rioni collette di danari, di oggetti di valore e di ogni genere di effetti di vestiario, rilasciando ricevuta a stampa col timbro del Comitato. I denari e gli oggetti di valore verranno depositati presso il sig. Principe di Piombino. Gli oggetti di vestiario si depositeranno presso il Circolo Romano, 'i ove sarà sempre presente persona incaricata all’ uopo. A renderne più age\ole il modo di contribuire a questa opera san-Tj tissima, in tutti gii altri Circoli e casini romani vi saranno persone che ! riceveranno tutte quelle offerte che loro saranno consegnate, rilasciandone riscontro. Il Comitato sottoscritto avrà cura di spedire immediatamente a Venezia tutti gli oggetti e danari raccolti per mezzo della Commissione che <1 tal fine si è stabilita in Ancona e preseduta dal sig. conte Filippo Camerata Gonfaloniere di quella città, da cui si ritirerà analoga ricevuta . per renderla di pubblica ragione. I nomi degli Oblatori saranno pubblicati. Il Comitato di Guerra i Conte CARLO CORDOLI Presidente — CESARE BERETTA — IGNAZIO PALAZZI — SISTO VINCIGUERRA — LORENZO CREMONESI — PIETRO STERBINI — ANTONIO DE ANDREIS — FILIPPO MEUCC1 Segretario. Roma, 3 Settembre 4848.