avuto la lealtà di pigliarla sul serio, l'Austria non la prese cosi. L'Austria la prese precisamente in quel senso che io credeva fosse stata accolta da noi, cioè per temporeggiare e organizzare l’esercito, per prepararsi; infatti, ora vi adduce un pretesto, ora un altro, e non viene mai a conclusione veruna. Ciò mostra chiaro che attende che la terra sia coperta di neve, per dire a noi ed alle potenze mediatrici che ella non vuole mediazioni ( Fragorosi applausi ). E intanto si esauriscono le nostre forze , mantenendo uno straordinario esercito , per modo che , lardando ancora la guerra, quando poi vogliale farla, non avrete danari; ed intanto l’Austria dissangua la Lombardia in guisa che, entrandovi noi più tardi, entreremo in un deserto, dal quale non potremo cavare sussidio di sorta. Rimane a parlare dell’intervento : è esso possibile? Io credo che sin tanto che noi siamo al di qua dal Ticino, sia assolutamente impossibile. I Francesi non saranno mai più Italiani che gl’italiani; essi potranno venire dietro a noi, ma non precorrerci; quando noi avremo mostrato col falto che vogliamo far davvero, allora la Francia si mostrerà anch’essa. Io ho udito, ed anche letto dei rimproveri acerbi sulla condotta della Francia. Li credo ingiusti, o signori; la Francia è una nazione generosa, è veramente un popolo che seppe spargere torrenti di sangue per la propria libertà e per la propria indipendenza; che, dopo 60 anni circa di continua e terribile rivoluzione, ha ancora fede nella santa causa, e per essa sa ancora combattere e morire. Or bene ! un popolo di questa falla non si muove che per un popolo che gli somigli (applausi); essa non verserà mai una goccia di sangue che per un popolo, che sia pronto a spargere tutto il suo. Mostriamo che noi per la santa causa dell’indipendenza, della libertà, siamo preparali ad imitarla, e a fare tutti quei sacrifica, che essa ha fatti, e non dubitiamo che la Francia ci soccorrerà; essa con noi combatterà, vincerà con noi; ma finché questa persuasione non entra nella nazione, è un inganno che noi facciamo a noi stessi, lusingandoci che la Francia voglia intervenire armala per la causa nostra. Infatti quando Ledrun-Rollin dalla tribuna parlava della Italia, i fogli dicono che l’Assemblea ridesse; si, o signori, l'Assemblea rideva (sensazione), e i Francesi hanno diritto di ridere, perchè non hanno mai pigliata che sul serio veramente la questione d’indipendenza e di libertà. Un popolo che comincia appena, e al primo soffio della sventura si abbatte, mostra di non avere abbastanza pesato a qual impresa si metteva , di non aver misurato abbastanza il pericolo alla propria virtù ( Applausi fragorosi ). Consideralo in quale sialo si trova l’Italia davanti a tutta Europa, è amaro il dirlo, ma non conviene lusingarci in questi momenti estremi. Confessiamolo a noi stessi: l’Italia geme sotto il disprezzo delle altre nazioni. Io vi ho dello che l’Assemblea di Francia ridev a, quando Ledrun-Rollin le parlava di noi: ebbene quando i deputati del Tirolo italiano difendevano la propria nazionalità a Francoforte, che faceva la Dieta? avete letlo i fogli? Radelzky scriveva all'Assemblea di Vienna che ha