118 1 giornali francesi non hanno forse fatto osservare tutto ciò che ri ebbe di coraggioso nella resistenza di Vicenza contro due bombardamenti accaniti, e nella resistenza di Treviso contro un assalto in cui l’inimico dovette confessare l’abilità e la prodezza de’nostri artiglieri. S’ignora che i montanari del Cadore, poche centinaia che erano, sprovveduti di arme e di viveri, combatterono per sei settimane contro dieci mille Austriaci, ne uccisero, e non avrebbero ceduto se il tradimento non si fosse introdotto fra loro. Palma ricevette ottocento cinquanta bombe, che qualche volta il nemico lanciava a suono di musica per insultare il valore sfortunato : e non si sarebbe resa se avesse ascoltati i consigli dei volontarii veneziani che la difendevano. Osoppo resiste ancora. Venezia, i cui forti sono bombardati durante quell’armistizio che protegge l’esercito piemontese, Venezia sta ferma e guarda il cielo e Francia. Attila la fece nascere, Radctzky la fa ingrandire. E si lascerebbe soffocare questo germe d’indipendenza ! si lascierebbe estinguere la face delle secolari tradizioni, che s’era riaccesa ad un tratto in mezzo alle lagune! si lascierebbe rinnovare il trattato di Campoformio, non già per dare l’ultimo colpo ad una vecchia repubblica nemica, ma per uccidere una nazione che ringiovanisce e tende la mano sperando un soccorso! unica per la sua origine, lo sarebbe per la sua fine! Avrebbe il privilegio della magnificenza, e quello della sventura! Quand’anche il Lombardo ed il Veneto ritornassero dell’Austria^ sarebbe sempre' giusto far di Venezia una città libera per non punirla di aver resistito con tanta perseveranza. Ma ciò non sarà mai, ed io non oserei, neppur per ipotesi, fare questo torto alla Francia. L’Italia sarà indipendente: io ne ho vivissima fede. La giustizia della nostra causa sarà coadiuvata dagli eventi, e guiderà l’opinione la quale fa meglio che padroneggiare i governi, li appoggia e li inspira. N. TOMMASEO Invialo di Venezia. 47 Settembre. AL GOVERNO PR0W1S0KI0 DI VENEZIA GLI ESULI DELLE PROVINCIE VENETE. INDIRIZZO. In mezzo allo straordinario commovimento dell’umanità, che procede ardita e sicura verso migliori destini, fra la lolla delle coraggiose speranze e delle codarde paure, dell’amore immacolato e dell’odio omicida, una voce venula dall’alto gridò ad ogni nazione prostrala da lungo servaggio: sorgi e cammina. E l’Italia, ricca di glorie e di sventure, di fede e di martiri, fu delle prime ad ascoltar quella voce, per cui rotto il giogo obbrobrioso e risuscitate le antiche memorie , surse minacciosa contro il feroce oppressore. Dire come fosse unanime quello slancio e