400 gustare le armonie dei Croati; che queste anzi gli sono venute in dispetto e desidera ora che cessino allatto: cosi Dio lo esaudisca! Un difetto più grande osservano nel nostro popolo le austriache autorità, ed è di vederlo poco rispettoso co’suoi nobili padroni, e dolente se queste gli tolgono il pane di bocca; e non solo dolente, ma in aspetto minaccioso. K quelle benedette scritture sulle muraglie ! Le sono una gran passione. Figurarsi! vedervi scritto e riscritto: Moria agii Austriaci : via i ladri: morte all"Austriaco Camposampiero : viva l’Italia: ai sassi!!: viva Venezia: viva Garibaldi : viva Pio IX: Unione: chi porterà la lesta di Radetskij avrà quella di Melden: IVelden parti3 o ti faremo in quarti: e altre cento, sono tutte cose scomunicate, degne della galera, o di peggio; e il popolo in ciò è incorreggibile! II ciarlone Medoro, lingua maledica, deve assicurare con ipoteca de’ suoi fondi ( vedete progresso!) che tacerà; ma il popolo, che non ha nulla, come farlo tacere ? E i nostri buoni padroni intanto si divertono a gittare l’allarme nel convento dei padri di Sant’Antonio perchè vi si cela un deposito di armi, e ne frugano ogni angolo, e vi piantano nell’interno un appostamento di 50 sentinelle notturne. Hoffman ( non il medico o il letterato bizzarro, ma l’ex-brigante, l’ex-carnefice, l'ex-carceriere, ora qui comandante di piazza) visita l’ufficio della guardia nazionale, rinviene due palle di cannone dimenticate, maledice la guardia, ingiuria il colonnello di quella colle più villane parole e coi fatti, che sarebbe cosa lunga l’annoverarli ad uno ad uno; parole degne veramente della bocca d’onde uscivano, ma che sono altrettante testimonianze della decorosa e ferma condotta del nostro illustre concittadino; e minaccia di esercitare su noi i suoi antichi mestieri. Quell’ altro barone di Welden rifiutasi di pagare il barbiere e lo manda al Comune, e la ottima consorte visita il negozio di mode dello Zatta, ne sceglie due tagli d’abito tra’migliori, e lo dirige col conto al Comune. Forse perchè la signora è al servizio del militare, il suo abbigliamento dee star pure a carico del Comune, colle altre spese di guerra! E lo spilorcio miserabile vuole altre lire 300,000 dentro due giorni; se no, saremo alle solite: ma faccia Dio ch’ei si risolva una volta, e noi gliele daremo in tutta moneta d’ottimo conio. — Intanto i suoi ufficiali disertano, e, gittata la spada, se ne vanno pei fatti loro, e non solo fra noi, ma e a Mantova ancora. Poveracci! ora che hanno raggranellati quattro danari, vogliono metterli in salvo, sentendo romoreggiare vicino il temporale ! Il popolo grida : ei se ne vanno. Già le campane cominciano a dondolare; l’inno di Pio IX, che preludeva ai moli di marzo, ritorna a sentirsi fra noi, e le coccarde tricolori fanno già capolino. Le sono come bottoni di primavera. Ma ciò è gran peccalo, perchè si cominciava ad accordare le sue domande all’Italia. Che? credevate che l’Austria non potesse tenerci parola mai? Vedete, ha già promesso gl’impieghi tutti tenuti da Italiani, ed ora avremo da lei tutti impiegati italiani, eccettuati quelli dei tribunali, delle delegazioni, delle polizie, dei pubblici stabilimenti, c qualche altro. E noi, ingrati, non saremo contenti !