461 grido universale e prolungalo di guerra, frammisto a voci d’ applauso pei deputati dell’ opposizione e ad urli, a fischi contro al ministero. Il presidente non chiama all’ordine. La sala e la ringhiera si evacuano nella maggiore commozione. A questo proposito leggesi nella Patria: » I giornali, che ci arrivano slassera da Genova, recano che la Camera dei deputati a Torino protrasse la tornata del 21 lino alle due dopo la mezzanotte, deliberando sulla proposizione: se dovesse attendersi o no l’esito della mediazione anglo-francese, prima di ritornare a rompere la guerra all'Austria. La Camera dei deputati di Torino, alla semplice maggioranza di tre voti, decise si attendesse l’esito della mediazione: al potere esecutivo si lasciasse il giudizio dell’ opportunità del riprender la guerra. Questa così minima maggioranza intanto mostra come in Piemonte sia profondamente sentila la necessità della guerra, e quanto ne sia desideralo il ricominciamento. Senza usurpare le prerogative del potere esecutivo, la Camera col suo voto gli ha espresso in modo [assai significante (piali siano le disposizioni di animo del paese. « neggi di una diplomazia mediatrice non possiamo più aver pace, senza una nuova guerra. Ma le condizioni dell’Austria sono ora più che mai abbassate, ed una guerra contro di lei, quando sia ben condotta , e spinta innanzi con vigore c con impelo, può essere terminala ¡11 poche settimane. Una nuova e terribile rivoluzione a Vienna , l’imperatore in fuga , poi arrestato e ricondotto quasi prigioniero nella sua capitale ; il bano della Croazia respinto dagli Ungheresi; una insurrezione nella Dalmazia; una nuova insurrezione sta per levarsi nella Boemia; la disorganizzazione e l’indisciplina sono nelle truppe; un reggimento si balte contro l'altro, non si riconoscono più ordini; le opinioni, morbo dissolvente dagli eserciti, sono subentrate alla disciplina; e la guerra ci\ile arde in tutta la monarchia. Le speranze della camarilla austriaca stanno ancora in Jellacich; ma le sue truppe sono scemate d’assai e smoralizzate, e se egli si avanza sopra Vienna, deve sgomberare l’Ungheria, e se sgombera l’Ungheria, i Magiari non mancheranno d: inseguirlo e di far causa comune cogli Ungheresi. D’altronde, senza dire che la prigionia dell’imperatore paralizza la sua azione; egli non ha denari ; e senza denari i suoi Croati si sban» dano e si danno alle predonerie ed ai saccheggi, lo che susciterà contro di loro la leva in massa de’ contadini dell’ Austria , come ha suscitata quella de’contadini magiari. Vi arrogi le rivalità fra Slavi e Tedeschi, e il sospetto che Jellacich voglia fare della monarchia austriaca una monarchia slava. 28 Ottobre.