303 Lorquando. per obbedire soltanto alla volontà di quest’Assemblea, assunsi un potere ch'io considerava superiore alle mie forze ed al mio grado, manifestai come sarei qui ricomparso a dimetterlo, lostochò dal tramite de’miei principii avessi potuto o dovuto divergere. Buon per noi, buon per Venezia, che siamo invece al giorno che dal poter dittatorio, dal potere eccezionale riedersi potrebbe tranquillamente al governo normale e regolare. — Da questa bigoncia, nel di deU’elczione, l’illustre cittadino, l’onorevole amico che mi volle secolui al potere, proclamava che l’uffizio quasi unico della dittatura sarebbe la guerra. Prima dunque che vi determiniate, o cittadini, sulla forma del nuovo governo ed alla scella de’governanti, vengo a rendervi conto di ciò che si lece; e permetterete che soggiunga eziandio su ciò che non si fece, e che resta a fare. Piglierò le mosse da dove il dislinlo mio antecessore nel A luglio decorso terminò la sua esposizione a questo consesso. Guardie mobili e mobilizzale, squadre di veneti crociali o volontari!-, civiche legioni pontificie e lombarde, frazioni di corpi distaccatisi daH’armata napoletana, studenti, cacciatori, reliquie di corpi disciolti o disfatti, disertori dell'armata nemica, pellegrini, avventurieri d’ogni parte d’Italia ed anche di Francia, di Svizzera e di Polonia, erano qui, giunsero poscia, accorrono lutto giorno. Un ministero della guerra, un generale in capo, un Comando della città e fortezza, esercitavano i supremi poteri senza precisi limiti nelle rispettive attribuzioni e con frequente divergenza di azione. Dalle confuse masse irregolari ricavare dovevasi un ordine, dai mol-tiplici comandi un centro di azione. Si cominciò impertanto dal compenetrare il comando della città e fortezza nel generale in capo, in quel personaggio di un nome già da oltre sei lustri celebrato nei fasti dell’Itala indipendenza. Si sono aboliti l’ispettorato generale dei corpi facoltativi, ed altri Comitati o Commissioni amministrative, e si concentrarono i varii rami della guerra in un solo dicastero o dipartimento, suddiviso in quattro divisioni: l’una per l’infanteria e cavalleria, altra per l’artiglieria e genio, una terza per l’amministrazione, cd un’ultima per la parte contabile. Semplice piano di un’azione pronta e vibrala, e di leggieri dal ministero sorvegliato e diretto. Un Comitato di guerra, tramutalo dopo l’il agosto in un Consiglio di difesa, proposto venne per consultare e provvedere su tutto ciò che alla guerra ed alla difesa concerne, e per sopravvegliare all’esatto e pronto eseguimento delle disposizioni emanate. E per meglio rimuovere collisioni e ritardi, ai provetti militari scelti, di armi, di grado ed età differenti, associato venne nel Consiglio il capo dello stato maggiore dello stesso supremo comandante. Quattro erano i circondar», in cui ripartivasi questa vastissima piazza di guerra, o diremo piuttosto questa provincia fortificata; ma quando, abbandonali soli a noi stessi per la difesa, ricomparvero le ostili minacce dal Iato dell’Adriatico, il riparto marittimo si trovò di suddividerlo in due, per meglio guardarlo e proteggerlo, e cinque sono ora perciò i circondar», da distinti ed esperti uffiziali superiori di terra e di mare comandati.... (Qui procede l’oratore ad ¡sviluppare in dettaglio la formazione ed organizzazione dell’esercito che Venezia presidia ed i suoi 70 forti, da cui ' istillerebbe che le forze, propriamente venele, delle quattro armi, infanteria, cavalleria, artiglieria e genio, formerebbero un complesso di 13,733;