441 ad estendere il prestito aperto a norma dei sovrani biglietti 24 novembre 1854, 21 luglio 1842, sino alla somma di sedici milioni di lire nuove, di cui un milione per il prestito a favore della città di Venezia, deliberato con convocato del corpo ci\ico del 13 settembre ultimo scorso e la rimanente somma per il proseguimento della strada Carlo Alberto, e di altre incominciale opere pubbliche per l’intrapresa delle nuove opere che in dipendenza di precedenti deliberazioni verranno successivamente autorizzate, e per il concorso nei la\ ori di rislauro al molo, ed altri che potesse venire richiesto e concordalo. CAMERA DEI DEPUTATI — Sessione del 19 ottobre. Le tribune sono affollatissime ; due ore prima dell’adunanza non si poteva più prendere posto nel loggiato aperto pel pubblico. Molli senatori si trovavano presenti. La tribuna dei diplomatici è gremita di persone ; assisteva Terenzio Mamiaui, e si notavano Abercromby e la marchesa di Courtance. La loggia delle signore era assiepata. 1 ministri tulli erano al banco; trovavasi per la prima volta Ira essi il ministro Regis. Dopo la lettura del processo verbale, si procede alla nomina del vicepresidente, ed è eletto Giacomo Durando alla pluralità. Pinellij ministro dagl'interni, sale alia bigoncia (Movimento generale di attenzione.) — » Dirò i falli che produssero il presente gabinetto, diro ciò che ha fatto e quale sia lo stalo presente della cosa pubblica. » In conseguenza del follo del 29 luglio, il precedente ministero diede, il 7 agosto, in modo assoluto, le sue dimissioni, che furono in modo assoluto accettate, e con lettera Reale il signor Revel ebbe incarico di formare un nuovo ministero, intendendosi coll’ abate Gioberti, o non intendendosi con questo, col professor Merlo. Il signor Revel, non avendosi potuto intendere con Gioberti, compose il gabinetto d’intelligenza col sig. Merlo, sulle basi seguenti: 1. osservanza dell’armistizio come fallo militare, con protesta di non riconoscerlo come fatto politico ; 2. piena ed esatta osservanza dello Statuto e progressivo sviluppo delle libere istituzioni; 5. pronta realizzazioue della cacciata dei Gesuiti; 4. accettazione della mediazione anglo-francese, già preconizzata sino dal 4 agosto quando fu chiesto l’aiuto della Francia. La mediazione fu poi formalmente offerta, e le condizioni ne furono formulate ed accettale dal ministero. Ora un prudente riserbo ed impegno d’ onore ci costringono a tacere su queste condizioni; tanto più che questo stesso riserbo si sono imposte le potenze mediatrici (Disapprovazione). Ma se non vi possiamo dire quali siano le condizioni della mediazione, \i possiamo però dire ciò che non entra in tali condizioni. Il ministero non istima nè accettabile, nè onorevole, quella pace che non assicuri all’Italia nazionalità, autonomia, libertà ed esistenza del regno dell’ Alta Italia. Il ministero accettò la mediazione, lusingandosi di ottenere una pace onorevole, perchè non ave\a fiducia in una guerra immediata, la quale, secondo lui, dando una scossa agl’interessi materiali, avrebbe posto in pericolo la libertà; e perchè era necessario del tempo a ridonare all’esercito la sua forza fisica e morale, ed a rifornire l’erario esausto. L’ Austria ha pubblicato