205 più clic 12000; filialmente le guarnigioni delle città e forti chiedono 20000 uomini. L’esercito vero del Lombardo Veneto non conta dunque più di 100,000 uomini, dei quali 80,000 soli sono a disposizione del Generale Radetzky. Onore alla Marina Veneta! Principale strumento del nostro riscatto, principale appoggio ai nostri sforzi attuali, principale decoro della nostra città! Celebre, e sempre in uggia all’Austriaco, pel suo patriottismo; spurgata da qualche membro che ne rendea meno puro l’onore; provata in alcuni suoi figli al più vero crogiuolo del sentimento italiano — la nostra Marina, infaticabile nell’opera che fu sempre supremo suo scopo, la redenzione d’Italia, di cui Venezia ha oggidì la gloriosa rappresentanza, offerse al Governo di cimentarsi col nemico che infesta le nostro acque per insegnargli a rispettare le armi italiane. — Anelano i prodi a rinnovare le gesta dei nostri maggiori, e ad apprendere agl’ Italiani fiacchi di volontà come per vincere non occorra numerare i nemici. Forse dalla magnanima impresa ne sorgerà lustro all’Italia, perchè il leone di S. Marco non ha mai ruggito indarno sui mari. Intanto Venezia impoverita e smunta non tralascia di mostrare all’Europa quanto possa una sola città animata da generoso ardire; e se la nequizia o l’egoismo delle corti straniere la costringeranno, esausta di mezzi, a cedere all’estremo destino, dovrà dire la storia ad onore del vero che essa ritirossi dal campo oppressa sì ma non vinta, e che soltanto gettava la spada quando la furia e la potenza dei colpi nemici n’ aveauo spezzato l’acciaro. Lamartine, come membro del governo temporario della repubblica francese e ministro degli affari esterni, nella sua circolare del 2 marzo agli agenti diplomatici, disse: » Se l’ora della ricostruzione di alcune nazionalità oppresse in Eu-» ropa od altrove, ci paresse sonata nei decreti della provvidenza; se la » Svizzera nostra fedele alleata da Francesco I in qua, fosse costretta o » minacciata nel movimento di crescenza eh’ ella fa in casa propria per » porgere una forza di più al fascio dei governi democratici ; se gli stati » indipendenti dell’Italia fossero invasi; se s’imponessero limiti od ostacoli ?* alle loro trasformazioni interiori; se loro si contrastasse a mano armata » il diritto di collegarsi fra essi per consolidare una patria italiana; la » repubblica francese si crederebbe in diritto di armare ella stessa per » proteggere tali movimenti legittimi di crescenza e di nazionalità dei » popoli. « Il medesimo ministro poi nell’ 8 maggio, davanti la nazionale assemblea, proferì queste importanti parole : 27 Settembre. VENEZIA 26 SETTEMBRE. LA MEDIAZIONE ANGLO-FRANCESE.