a vapore francese l’Océan con 6000 facili e loro accessorii pel nostro Governo. Il dolt. Paolo Callegari, oltre l’offerta al Governo accennata nel N. 251, quale chirurgo di legione nell’ambulanza di Brondolo, rilasciò spontaneamente all’amministrazione dell’ospedale civile la somma di correnti lire 62:50, che rappresentano le sue competenze qual medico primario dell’ ospitale stesso pei giorni di sua assenza da Brondolo. Il 19 settembre a Trecenta, paese situato sul Canal bianco, sotto la provincia di Rovigo, arrivò un capo delle guardie di finanza, il quale incominciò a servire devotamente il governo austriaco. Una sera entrò costui alla locanda, e messosi in mezzo ad una compagnia che stava cenando, spinse tanto innanzi le interrogazioni, e si mostrò cosi avverso ai liberali, com*ei li chiamava, che finì per essere cacciato fuori della stanza. Il giorno appresso sparì dal paese, quando ieri tornò alla testa di «na compagnia di Croati, spedita da Rovigo, ed in un subito cominciarono gli arresti di circa 40 de’migliori del luogo; e dove era segnato nella nota il padre, se non lo trovavano, legavano il figlio, il fratello per il fratello, e sopra carretti si trasportavano, prima a Ficaròlo, poi a Rovigo. Non è da figurarsi lo squallore e lo spavento messo anche in tutt’i paesi vicini; ma non è minore lo sdegno concitato in queste nostre popolazioni, rovinate nelle sostanze, ed ora minacciate nella vita* Protesta della Francia e dell’Inghilterra contro V eventuale blocco di Venezia. — Contro protesta deli' Austria. È sorta una differenza fra il gabinetto imperiale d’Austria da una parte, e la Francia e l’Inghilterra dall’altra, circa la non esecuzione di certe clausole dell’armistizio, concluso a Milano il 9 agosto dai plenipo-tenziarii sardo ed austriaco. È noto che, secondo gli articoli 2.° e 4.” di questa convenzione, la città di Venezia era compresa nel numero di quelle piazze, la cui consegna doveva esser fatta alle truppe austriache, tre giorni dopo la ratifica dell’armistizio del re di Sardegna. La ratifica ebbe luogo il 10 agosto. Venezia dunque doveva esser evacuata, al più tardi, nella giornata del 13. Sarebbe troppo lungo di rapportare i numerosi passi, fatti dal maresciallo Radetzky presso il re Carlo Alberto per ottenere che la flotta e le truppe sarde, rimaste a Venezia, si conformassero alle condizioni dell’armistizio. Sulla domanda di lord Abercromby, ministro plenipotenziario d’Inghilterra a Tonino, il re Carlo Alberto lasciò al maresciallo NOTIZIE DI TERRAFERMA. 30 Settembre.