25 onde riprendere agli Austriaci il locoquelli eh' essi acquistarono col brando contro rivoluzionarli e preti ; contro un he sleale e Lord Palmerstonsotto il pretesto di evitare la guerra generale. La Germania sentirà il suo dovere e la sua forza. Tutte e due esigono di non lasciar albergare un terzo nella sua casa. I fatti parlano abbastanza chiaro. Non lasciarsi abbindolare, nè sgomentare, ecco quello che ogni Tedesco, ogni Austriaco può esigere dal suo Governo. 11 Governo Francese non può avere alcun interesse per servire alle viste di Lord Palmerston; però s’esso vuol conquistare, non può essere dell’interesse dell’ Inghilterra di porgergli la mano in ciò. L'intervenzione armala per ¡strappare la Lombardia all’ Austria, è dunque, dal punto di vista ragionevole, un pretesto fallace. Ma siccome la ragione non domina sempre, e la meschina politica di Lord Palmerston olire in vero un’occasione, che sotto l’Inghilterra d’altra volta sarebbe stata impossibile, la Germania dee pensare eh’essa ha mezzo milione di Soldati e che un attacco contro 1’ Austria ne trarrebbe seco per conseguenza inevitabile uno sui confini del Reno. (*) (*) Riguardo alla Francia, il discorso di Cavaignac ci sembra offrire una sufficiente •guarentigia della pac«. I giornali piemontesi pubblicano il seguente bando reale : Soldati. Mentre il tempo dell’armistizio trascorre, il mio governo provvede energicamente ai mezzi di ricominciare la guerra. Da ogni parte nuovi fratelli, nuovi compagni accorrono con ¡spontanea alacrità sotto quelle bandiere, che già faceste sventolare sull’Adige. Se i disagi, le privazioni, le prolungate fatiche poterono toglierci la vittoria, il riposo ottenuto ed una severa disciplina faranno rinascere i giorni del trionfo. Soldati ! a voi tocca provare siccome non siete prostrati pel rovescio della fortuna; a voi tocca mostrare alla patria, che tutto si ripromette da voi, siccome ad ogni evento ella può contare sulla fedeltà dei vostri petti e nel vostro indomito valore. Ai nuovi soldati sarà stimolo la memoria delle vostre glorie passate; non mancando il vostro nobile esempio, essi saranno alteri di mostrarsi degni di voi. Così, al termine dell’ armistizio, o si otteranno patti consentanei ai diritti della nazione, o quando 1’ onore lo voglia, vi vedrà il nemico tornare con ridestato entusiasmo a combatiere per quell’italiana indipendenza, che è il volo di tutti, e lo scopo di tutti i nostri sacrificii. Sappia inlanlo la patria, che pone in voi tutte le sue speranze, come siete vincolati indissolubilmente di amore e di fede a quelle libere istituzioni, che sono il fondamento de’ nuovi destini d’Italia. Ordino perciò, che quanto prima tutti indistintamente i capi ed uffi- 4 Settembre. l'orino 27 agosto.