235 galità, per un’altra di dignità, per un’altra di convenienza, per un’altra di opportunità e finalmente per una considerazione di politica. Spiegati questi vari motivi, quanto alla considerazione politica così ragiona : » Qual è il motivo, per cui si vuole ad ogni costo da una frazione del partito opponente aprire la via dell’ elezione ai Lombardi ?... I nomi che si proposero ai Gomitati già rivelarono l’arcano; è per nominare Casati, Durini, Strigelli e tutto in complesso il governo provvisorio, che ha provveduto così fiaccamente alle necessità della Lombardia. E noi ci opporremo con tutte le forze nostre perchè il governo provvisorio non compaia mai più sopra la scena politica, dove ha recitato cesi male la parte sua; e all’uopo faremo invito a Maestri, a Restelli, a Cattaneo, a Litta, perchè almeno vengano essi a rappresentare la vera, la forte, la coraggiosa Lombardia. » Volete yoì persuadervi, sorella Concordia, che questo vostro proposito non è utile alla causa democratica^ che propugniamo insieme? Vi basti osservare come il Risorgimento, la Tribuna del Popolo, il Subalpino ed altri giornali, di tutt’ altro sospetti che di democrazia, abbiano abbracciato subito, e* per la prima volta, il partito vostro. E questo sia suggello che vi sganni. » Concludiamo. — I Lombardo-Veneti, nello unirsi con noi, vollero sospendere 1’ unione politica sino a che avesse per fondamento la sovranità popolare; e noi lor saremo grati di questo eternamente; e sia primo argomento della nostra gratitudine il desiderio che abbiamo, di non vederli a distruggere inconsideratamente 1’ opera loro. — I nostri priucipii liberali non datano da quattro mesi, come quelli di alcuni oratori che si fingono loro amici ; e le dottrine democratiche del nostro foglio non sono, grazie a Dio, sospette per aver d’ uopo di associarsi alle raccomandazioni del Subalpino, del Risorgimento e della Tribuna del Popolo. » lo grido con tutto l’impeto del cuore: Viva i Lombardi! ma con tutto il riposo della mente li consiglio a perseverare nelle sagge deliberazioni e nei forti propositi. « Il rev. Bartolommeo Bottaro, che nelle varie circostanze si mostrò e sacerdote e cittadino, come i tempi richiedono, disse nel dì di settembre la mesta parola sui martiri di Goilo e di Santa Lucia. La stampa a noi trasmise il generoso pensiero, che commosse i Liguri. Riportiamo in queste colonne un breve frammento, il quale sarà certamente accolto con affetto dai nostri lettori : » Il tempo luttuoso non è ancora fipito; il popolo è ancora vilipeso, il popolo è ancora servo neH’ugne del tiranno. Fuori, fuori di questo tempio chi non giura di salvarlo . . . fuori ... Da lunghi secoli geme FItalia nel servaggio, tradita e venduta da mille traditori, costretta a vedersi scannare sul proprio seno i suoi più ardenti figli. Fuori di questo tempio chi non giura di vendicare il sangue di Volta, di Rivoli, di Coito, di Sommacampagna e di Custoza. Si sollevi, si sollevi l’Italia come leone indomito, e ino solo sia il grido : 0 morte, o vittoria'; o indipendenza, o sepolcro. Sventoli sulle torri, sulle chiese il tricolore ves-