502 3 1 Ottobre. ANNUNZIO Di un atto di soccorso a Venezia, praticato dalla generosa Civitavecchia, nel quale ebbe gran parte la patriottica attività di alcune Signore che instituite in deputazione superarono ogni desiderio. Se l’entusiasmo italiano destatosi universalmente, fosse stato accudito da quei principi che promisero e giurarono adoperarsi per la nostra indipendenza, già Pabborrito Austriaco avrebbe abbandonato questa terra diletta. Ma oh Dio! la classe liberale s’ingannò, ed incautamente credette ai famigerati bombardatoli ed agli sperimentati spergiuri, quali calpestando le divine ed umane leggi, con turpe traffico fecero ogni sforzo, per rimettere Italia sotto quel giogo, ormai decrepito, che lu scosso, spargendo fiumi di sangue, e facendo sagiifìzii non mai rammentali, dei quali andrà superba l’istoria. Sì, per nostra sciagura rivedemmo assoggettate alla Teutonica crudeltà, ed all’infamia borbonica, le più belle, le più coraggiose e le più splendide Italiche Città, e solo Venezia potè liberarsi da tale infortunio, per serbar quivi la scintilla di libertà, che a guisa di vampa vulcanica di nuovo si spanderà nella trepidante Penisola, e la stabilita libertà 1’ a-vremo! nè importa se più tardi! ma poderosa compenserà agl’italiani le sofferte ambascio, e gPinsegnerà che per conservarla quattro cose abbisognano principalmente. Odio irreconciliabile ai re traditori!! Sacrifici senza limiti! Miglioramenti morali in ogni classe! ed esterminio istantaneo dei scellerati! Nò di ciò dubbio alcuno debbe aversene osservando come ogni città ne arde di desio colle continue dimostrazioni di soccorso che prodiga a Venezia, da dove tutto si spera, e dove si è quasi nella penuria di mozzi, dovendosi far fronte a spese ingentissime. E fra le molte Italiane Città debbo nominare con tutta l’affezione e compiacenza, la sensibilissima Civitavecchia, quale non stanca per le continue sovvenzioni usate sin da che l’amnistia del 1846 rendeva alla società migliaia d’infelici che chiedevano del pane, anche a Venezia ha voluto mostrare quale interessamento prende nella nostra Santa Causa inviando pingue soccorso, rimpetto alla sua piccola popolazione. Ivi una deputazione di veri Italiani ha riunito del non poco danaro e con ciò si è fallo confezionare del Vestiario per i militi qui bisognosi, ed il rimanente si è spedito in contante. Ma quali termini adoprerò per mostrare come in questa santa azione abbiano avuta parte attivissima delle italiane Ci\itavecchiesi, signore. Per quanto scarso lodatore io debba essere delle donne, puro mi trovo privo di termini vivissimi onde encomiare abbastanza le suddette. Ed in qual cantone d'Italia non si saprà che voi assumeste la cura, instituite in deputazione, girare di porta in porta, insistere di persona in persona, prendere anche l’obolo dell’indigente, affalicaru pure nelle ore delia canicola,