256 rettificazione testò operata dei ruoli, non eccederebbe i -1200 militi nazionali, che fanno alternativamente il servigio di 24 ore. La guardia delle pattuglie notturne si compone di 2000 circa, di cui se ne impiegano 140 per cadauna notte allernativamente. Questa guardia delle pattuglie può cessare, tosto clic vengano sostiluili altri mezzi per impedire i furti, le rapine, le aggressioni ed altri delitti, che certamente avverrebbero, ove si togliessero (senza sostituirvi altro mezzo idoneo) le attuali pattuglie notturne. La denominazione di guardia nazionale non mi pare punto contraria alla condizione attuale delle cose. Non mi pare che un corpo di milizia Cittadina, che ha un titolo analogo alle idee costituzionali, abbia ad essere distrutto appunto per questa intitolazione, quando questo corpo è veramente utile al paese^ in cui fu lasciato per tre mesi. Mi sembra poi allatto assurdo il divieto della istruzione di questa guardia nel maneggio delle armi. Una guardia senz’armi sarebbe ridicola; e più ridicola ancora una guardia, che non sa maneggiare le armi che porta. Togliendole la qualifica di nazionale, la guardia di Padova diventerebbe una guardia diversa da quello eh’è; e proibendole l’esercizio delle armi, non sarebbe più una guardia. L’I. R. Comando della città esige la immediata sospensione della istruzione militare, che veniva data a 24 ufficiali nella mia propria casa e ad altri 30 ufficiali nella caserma di santa Sofia, Gli ufficiali della guardia nazionale di Padova, riuniti oggi in Consiglio, hanno deliberato di rinunciare ai loro gradi, in conseguenza di codesto assoluto toglimento della istruzione e di altre restrizioni lesivo, l’onore, la dignità e i diritti della guardia, volute dall*I, R. Comando della città. Dichiararono per altro di continuare l’opera loro, fino a che il Municipio abbia provveduto, lo dichiarai dinanzi il consesso degli ufficiali di rinunciare al comando della guardia, ed offro non pertanto in unione ai medesimi la provvisoria opera mia. Ilo già sopra manifestata in questa dichiarazione, e più e più volte prima e verbalmente e in iscritto la mia ferma opinione personale, contraria alle restrizioni imposte a questa utile ed operosa guardia, provocando con esse indirettamente la sua necessaria dissoluzione. Ed è la sincera opinione di un uomo che ama disinteressatamente il pubblico bene; di un uomo, che crede di conoscere appieno il paese, di cui è cittadino, la guardia di cui era capo; di un uomo, che non ha mancato giammai ad alcuno dei suoi doveri. Milano, 24 settembre 1848. La tranquillità in Lombardia è una cosa affatto insperabile. Sotto il terribile peso della legge marziale, spettatori ad ogni istante delle più A Ottobre.