413 per me, e per tutti gli Italiani, e per tutti i (eduli! Ed ora la vile adulazione che appazza le corti, prosegue l’inganno predicandoci clic la carità evangelica del vicario di Cristo non gli permetteva di esporre a pericolo la religione ... Sciagurati ! ben egli ha dato il colpo di grazia all’autorità che confonde in sè i due reggimenti! ben egli avrà giustificati col suo aprire e serrare a comodo e a capriccio, gli scismi ! ben per lui non si vorrà più della spada unita al pastorale ; per lui che dal— l’alto trono di splendore celeste a cui aveva sublimato il papato, si buttò giù nel limo bruttando sè e la soma. A lui si scolpirà sulla tomba meritamente, senza bisogno di chiose : » Che fece per viltade il gran rifiuto. • Salire sì alto per aspirare a discendere . . . Milite. No, padre non dite salito. I prestigiatori politici, barattando una rivoluzione intera e grande in una strategia di furberie, hanno messo al modesto Mastai le corde sotto le ascelle e lo han tirato sii colle ca-ruccole. » Allunghiamo 1’ uomo e avremo 1’ uomo grande « e hanno manipolato la pasta d’ un simbolo, come a Napoli si allungano i fanfeliechi. Quando l’uomo fu allungato e levato alto dalle tegole della sacrestia, gli girò il capo, si buttò giù; ed ora è sprofondato: Lo sanno quei monelli Lucchesi che vanno per le vie vendendo le figurine. Più di lui è sprezzato Carlo Alberto ; altra grandezza di vetro solliato : Io sprezzo ammazza. Egli è morto il o agosto : morto ai popoli, morto ai re ; nè gli uni nè gli altri stenderanno la mano al lembo di quel lenzuolo d’infamia in cui si ravvolse fra gli inni di maledizione della città tradita : nè le adulazioni dei sofisti cortigiani che rinegano i dolori e i’ ira de’ loro concittadini, gli torranno d’attorno quel manto. Incensino questi idoli quanto vogliono, il popolo non ci vede che stoppa. Ecco ciò che guadagneremo sostituendo uomini riuverniciati a quel simbolo di fede scritto nelle nostre grandi ruine, alla Repubblica, simbolo chiaro pel popolo italiano figlio delle repubbliche, chiaro come la croce e simbolo chiaro della lede di Cristo, Qual leva vi farebbe oggi il paganesimo, il quale era pure buona leva 20 secoli addietro? E tal leva vi faranno nomi morti! Bensì legaudo la vita dell’Italia a codesti cadaveri si farà dell’Italia un cadavere. Padre. Capisco che il prudore repubblicano vi passa sotto pelle, e non c’ è via di guarirvene. — Ah poveri noi! non siamo maturi, figliuolo ... Milite. Siamo mizzi, fradicci, padre, sotto la pioggia di guai e di vitupera che ci ha tirato addosso il sistema del sole nordico colle quattro lune meridionali scoperto dal Gioberti. — Non crediamo più ai congiungimenti incestuosi dei re padri coi popoli figliuoli : non vogliamo più lanterna magica, vogliamo luce; libertà senza imbratti di geroglifici e senza veli; rappresentanza unica senza contrappesi e valvole; unità repubblicana, perchè il popolo di tutta Italia si levi come un uom solo a combattere il tedesco con una sola volontà, con una sola direzione e senza sospetto che i principi gli mettano il bastone fra le ruote del carro. Padre. Ma, benedetto ragazzo che siete! . . .; queste unità di volere e di forze non può darvela la monarchia? Milite. Sissignore: fate che Ho mani dal Po all’Etna l’Italia sia una