186 mercio con loro. Perseverate soprattutto nell’astenervi da quei constimi che recano vantaggio all'erario ovvero alla Germania; meglio laceri che vestiti di lane austriache. Soprattutto resistete quanto vi è possibile al pagamento delle imposte; nè vogliate ubbidire senza aver prima esaurili tutt’ i mezzi di opposizione passiva. Nessuno di voi si presenti a comperare i beni degli espropriali, nè quelli dello Slato. Ben sapete che il governo dell'Italia libera non potrebbe riconoscere siffatti acquisti. Coraggio, fratelli! L’emancipazione della patria è opera di abnegazioni e sagrilici. A noi sono imposti dal destino, e a voi è serbalo l’onoic di volerli spontaneamente. Confortatevi e soccorretevi a vicenda, Sperate in Dio, in voi stessi, ed in noi ! 24 Settembre. {dall’ Indipendente) SVIZZERA. Berna, ih settembre. — (Suisse). Dieta Federale, Seduta dell’il settembre. E all’ordine del giorno la proposta del direttorio di far assumere dalla Confederazione le spese sostenute dai Cantoni per l’emigrazione italiana, e di stabilire delle provvidenze intorno alle armi deposle, ed alle munizioni consegnate. La deputazione del Ticino sostiene la proposta del direttorio nei termini seguenti : » Quando il tradimento o l’ignoranza, ovvero Fimo e l’altra insieme, diedero Milano in preda agli Austriaci, il popolo di Lombardia pensò di fare agli occhi dell’Europa una grande protesta, la sola che fosse possibile, quella di una emigrazione per così dire in massa. E poiché il confine più prossimo era quello del cantone Ticino, e sapendosi essere la Svizzera paese ospitaliero, questa massa d’ emigrali arrivò in quel Cantone. Era uno spettacolo straziante, ma che presentava un aspetto assai nobile ed imponente, il vedere tante famiglie abbandonare il loro paese e andare a cibarsi del pane del dolore nell’esiglio anziché curvarsi solto il dominio straniero. Il cantone Ticino accolse gli emigrati come fratelli, e si adoperò con ogni mezzo ad alleviare un sì grande infortunio. Quelle tra le truppe lombarde che non accettarono la capitolazione, quei soldati Piemontesi che trovavansi negli spedali, o disgiunti dall’armata, arrivarono altresì nel Cantone, e vi deposero le armi. Curaronsi gli ammalati e i feriti, stabilironsi ambulanze, e allorquando i soldati Piemontesi furono iu condizione d’essere trasportati, vennero condotti a Magadiuo sopra carri, e di là pel lago Maggiore raggiunsero il Piemonte. Restavan però ancora infelici da nutrire, miserie da sollevare! Tulli concorrono a quest’opera di beneficenza. Gli emigrati ricchi diedero tutto quanto poterono, i Ticinesi fecero altrettanto, e la cassa dello Stato s’aperse per sovvenire alle prime necessità di tarili infelici. Adesso il Vorort vi domanda che la Confederazione s’assuma il carico delle spese, che i Cantoni ebbero a sopportare in tali circostanze. Il deputato che vi parla vi dirà ch’egli trova conveniente questa di-