75 Corpo degli Artiglieri Veneti Bandiera e Moro non riceve la giornaliera razione di pane; si accorda ai primi il pagamento di cent. 17 per giorno a titolo di soprasoldo ed ai secondi cent. 25 a titolo d’indennità di pane, i quali imporli potranno essere pagali, verso rifusione però all’atto della liquidazione dei soprasoldi stali sospesi colla presente disposizione. I Comandanti dei Corpi ed i Commissarii di guerra, ciascuno per la sua parte sono incaricati della stretta esecuzione di questo decreto. Ecco la traduzione dell’ Appel à la Franee che Nicolò Tommaseo accennava nella sua lettera d'ieri, e eh’ ei pubblicava a Parigi: Il ringraziamento prima della preghiera. 11 vessillo francese sventola nell’Adriatico a protegger Venezia, e l’onor della Francia. Il richiamo della flotta sarda non era conosciuto ancora a Parigi; ancora non si sapeva che Venezia fosse abbandonata, da una parte alle bombe austriache, dall’ altra al blocco ed alla fame ; non si sapeva eh’ ella colto avesse tal istante per ricuperare, insieme con la sua indipendenza, i suoi titoli alla stima delle nazioni, e la Francia aveva spedilo già le sue na\i, come se avesse avuto il presentimento d’ una sciagura, che superò i timori degli amici più prudenti e le speranze de’ più accanili nemici. La Francia si rammentò delle sue antiche relazioni con la città, la quale, per quattordici secoli, meglio serbò le tradizioni dell’ indipendenza, se non quelle della libertà ; si rammentò che alcuni Veneziani scrissero un tempo le memorie della patria loro nella sua lingua ; sa che nessuno 1’ ha giudicata con un senso politico più benevolente insieme e profondo, quanto-gli ambasciatori inviati da quel lembo delle lagune ; sa che i suoi re gradirono il titolo di cittadini di Venezia, come se avessero previsto il tempo, in cui il titolo di cittadino sarebbe più potente e più sicuro che quello di maestà cristianissima. Ella sa che, nella storia d’un Córso, imperator di Parigi e re di Venezia, nella storia della Francia, vale a dire nella storia dell’ umanità, era un nome che bisognava cancellare a ogni patto, il nome di Campoformio; e s’appose che la benevolenza e la generosità meglio forse l’avrebbero cancellato che la spada ed il sangue. La pace a ogni costo è il motto d’ un tempo, che non dee più tornare ; la stima de’ popoli ad ogni costo, ecco l’impresa nuova, impresa degna della libertà e della Francia. La Francia ben sente, l’indipendenza di Venezia essere ella pure un fatto compiutoche convien rispettare. II trattato di Campoformio e la dominazione dell’ Austria non sono, a così dire, se non una specie di parentesi nel periodo della nostra storia. Venezia, con una capitolazione sottoscritta dagli Austriaci medesimi, con un nuovo traltato che annulla il primo, ha legalmente licenziato il nemico ; eli’ ha, il 22 marzo, racqui-stata la sua personalità; se ne disfece, il 4 luglio, con un contratto, che L’Intendente in Capo dell' Armata MARCELLO. 10 Settembre. CHIAMATA ALLA FRANCIA.