145 Jasco e consorti, !a capitolazione di Milano c l'armistizio con tutte le sue glorie sono tratti di amorevolezza che salendo alia prima mano ci provengono dalla diplomazia inglese. Non bisogna dimenticarlo, L'Inghilterra lu, e sarà costantemente avversa all’emancipazione dell’Italia, e ciò per più ragioni. Primieramente perchè l’Inghilterra essendo un governo da mercanti e per conseguenza egoista, abborre per massima lo sviluppo dell’intelligenza, dell’industria e degli interessi nazionali, tutte cose che in ultima analisi si risolvono in pregiudizio del di lei interesse mercantile, In secondo luogo, perchè l’Italia libera deve necessariamente diventare una potenza marittima, come lo fu per lo passato; laddove l’Inghilterra pagherebbe la metà del suo sangue se potesse colmare tutti i porti, ed ardere tutti i vascelli che non appartengono a lei. Terzo lilialmente perchè l’emancipazione dell’Italia va ad accrescere di non poco le forze alla lega naturale de’popoli del mezzogiorno, di cui la Francia è il centro, l’Italia l’avanguardia, la Spagna la retroguardia, Questi popoli già uniti dalla natura per conformità dell’origine, per unità di religione, per simiglianza di lingua e di carattere, sono i più intelligenti, i più intraprendenti e i più marittimi di tutta 1’ Europa, e per le risorse naturali de! loro paese, come anco per la favorevolissima loro posizione sono in grado di dettare la legge al mondo. Quando la Germania nuovamente confederata parla di voler istituire una marina e diventare essa pure una potenza marittima, l’Inghilterra se ne ride? sapendo bene clic non vi può essere marina dove non vi è mare, o ve n’è troppo poco. Quando la Russia fa pompa della poderosa sita armala, l’Inghilterra se ne ride ancora, perchè a che giova essa se la Russia non ha commercio marittimo e manca di marinai? Ma Io stesso non può dire della Francia,, della Spagna e dell'Italia, le quali esse sole lambiscono assai più mare che non tutte insieme le altre nazioni dell’ Europa : possiedono i migliori porti e le più vantaggiose posizioni, ed hanno copia di eccellenti marinai, E celebre la rivalità tra la Francia e l’Inghilterra ; e Ventante cordiale Ira le due nazioni, è buona, ove la Francia non pensi che a star bene in casa sua, e per gli affari che sono al di fuori, lie lasci tutta la cura all’Inghilterra ; ina se anch’ella vuole mischiarsene, allora l’accordo non può più durare se non a pregiudizio dell’uno dei due, stante la divergenza delle inclinazioni e degli interessi. L’ Austria all’ incontro, potenza meramente continentale, sempre povera, con pochi barbari, da cui può trar facilmente numerosi eserciti, è I* alleata naturale dell’ Inghilterra per contrariare il peso sia della Francia, sia della Russia. Da ciò si vegga se l’Inghilterra può pensare seriamente a favorire F indipendenza dell’ Italia, la quale non può sortire ii suo effetto senza diminuzione dell’Austria, e senza procurare alla Francia un amico di più cd all’ Inghilterra un rivale. Se due anni fa il ministero inglese mandò in Italia lord Minto a promuovere le riforme liberali, ciò non fu che un giuoco per togliere l’Austria o dalla sua indifferenza pel famoso matrimonio di Spagna, o dal- 1 implicita sua amicizia per Luigi Filippo. t. rv. 10