iU de lettura. L’Assemblea ha però differita la discussione sul progetto di regolamento fino a quell’ istante nel quale siano ad essa riuniti profughi Lombardi, onde così non prendere isolatamente determinazione, che possano vincolarli a veruna cosa, cui non abbia liberamente concorso la volontà loro. Questa dilicata riserva verso i fratelli lombardi ha fatto differire non solo qualche altra importante deliberazione, ma anche le stesse riunioni dei veneti siccome appare dal seguente AVVISO La Riunione, dei Profughi Fendi ha trovato di sospendere le proprie adunanze lino al giorno in cui potranno convenire i fratelli lombardi. Presso il custode delle sale del Ridotto a San Moisè, alla libreria Milesi e Ponzoni, al Gabinetto di lettura trovasi aperta la soscrizione al-l’indirizzo dei profughi veneti al Governo Provisorio di Venezia. Dal giorno 21 corrente alle ore 9 antim. in poi si distribuirà gratis presso il libraio Milesi l’indirizzo suddetto a tutt’i profughi già inscritti. Oggi nelle ore pomeridiane leggevasi affisso agli angoli della città il seguente invito : iO L©MBAM©3L Sono invitati i Lombardi residenti in Venezia a convenire il giorno 21 settembre a mezzogiorno nella sala del Circolo Italiano per rispondere all’ invito della riunione degli emigrati delle provincie venete che li chiama a formar parte integrante dell’ assemblea affine di promuovere gl’ interessi comuni e prendere specialmente di comune accordo qualsiasi determinazione fosse efficace ad impedire la separazione di queste due parti d’Italia. G. SIRTORl. 20 Settembre. {dall’ Imparziale) Riproduciamo il seguente articolo di A. Bianchi Giovini ritenendo di far cosa grata ai nostri lettori per la dotta penna da cui fu scritto. Dichiariamo però di astenerci per ora dal dividerne le opinioni nella parte in cui riflette l’importanza dell'intervento Inglese a nostro favore. LE MEDIAZIONI, Tutti gridano e con ragione contro la camariglia di corte, allo zelo della quale lo Stato e l’Italia vanno debitori di tante beneficenze; ma essa non è la sola, avvene un’altra ben più potente e più pericolosa, ed è la diplomazia inglese che a Torino, ad Alessandria, a Firenze, a Roma, a Napoli, a Vienna, a Parigi, a Londra, si affatica con tutti i nervi per farci da mediatrice, o in termini più schietti, per mediatissarci. Sì, I*1 mediazione inglese non è che una mediatizsaziane tendente a ridurre 1 Italia e i suoi principi sotto lo scettro paterno dcU’Austria, come dicono Brougham ed Israeli. E senza nulla detrarre ai meriti infiniti di Sa-