333 Radetzky contro il Cantone Ticino, le quali misure sono menzionate nella presente noia. Del resto il Direttorio federale coglie, ecc. (Seguono le sottoscrizioni.) Nota dell’ ambasciatore austriaco al Direttorio. Il sottoscritto ambasciatore straordinario e ministro plenipotenziario di S. M. I. R. A. presso la Confederazione Svizzera riceve in cpiesto istante la venerata nota del Direttorio federale del 22 corrente. Il desiderio in essa manifestato venne già prevenuto, in quanto che i primi passaporti ticinesi che arrivarono al sottoscritto, in numero di 20 a 50 furono subito muniti del visto della legazione. Ma quando successivamente gli arrivarono centinaia di passaporti, egli si è rivolto immediatamente al feldmaresciallo Radetzky, per mettersi d’accordo con lui sopra una norma sicura circa alle relazioni de’viaggiatori fra il Ticino ed il regno Lombardo-Veneto, ed a tal fine gli ha spedito un corriere apposito, il di cui ritorno si aspetta fra pochi giorni. Inoltre egli ha chiamalo 1’ attenzione del signor feld-maresciallo sulle misure da prendersi affinchè altri Cantoni svizzeri che hauno relazione colla Lombardia, fuori del Ticino, non abbiano ad aver danni dalle ordinate misure. Finalmente egli ha informato immediatamente il signor feld-maresciallo delle proposizioni della commissione della Dieta relative al Ticino, proposizioni, che assicurano l’intervento immediato e la sorveglianza della suprema autorità federale, nella quale il signor feld-maresciallo non che il governo imperiale ripongono illimitata fiducia. Le decretate misure federali tranquilleranno senza dubbio pienamente il signor feld-maresciallo. Soltauto a malincuore, soltanto per impero degli alti e stringenti suoi doveri S. E. è passato alle misure da lui prese, e certamente il feld-maresciallo le revocherà con prontezza e volentieri, subito che riconoscerà nelle disposizioni dell' alta Dieta federale la garanzia dell’adempimento delle di lei risoluzioni relative alla conservazione della neutralità. Sott. Bar. DI KAISERSFELD. 13 Ottobre. A S, E. II. TUE IAKISU-IALIiO WELItEl Eccellenza ! Mi pervenne regolarmente a notizia, che dietro un benigno ordine di V. E., ottanta Croati condotti dal Capitano Tyll si portarono nel mio palazzo a Sala, dove mi si credeva nascosto, onde procurarmi il piacere di umiliarmi sotto scorta trionfale alla vostra presenza. Io non mi dolgo dei vostri soldati, i quali non possono essere che sgherri e manigoldi, e nemmeno mi dolgo dell’ordine vostro, perchè conosco appieno che i meriti guerreschi e ministeriali delF E. V. primeggiano nell’esercizio delle turpitudini dell’austriaca polizia: ma mi dolgo soltanto e maraviglio d’ essere creduto più ignorante dei vostri sgherri,