143 l'impelo che le aveva suscitate, e si preparavano svigorite davanti all’ imminenza del pei'icoio. Tuttavia Milano non fu vinta ina turpemente venduta; e poiché Venezia rimane ancora, protesta armata contro il mercato conchiuso, noi nel libero potere di Venezia riconosciamo la logica continuazione del potere popolare di Milano. —In ogni luogo ove il popolo combatte lo straniero noi salutiamo il potere e la patria comune. Contro il fatto della capitolazione di Milano, e dell’ inudito armistizio Salasco protestava la numerosa emigrazione lombarda. Lontani noi da ogni domestica cosa diletta, e vigilanti perchè questo santuario della libertà non venga manomesso, col pensiero e con 1’ opere quotidiane protestammo, come protestiamo, nè alla trapiantata consulta consentiamo ora in alcun modo il diritto di mischiarsi nelle nostre sorti. Ma un potere sorto dalla strettezza de’casi, e che valse a frenare il turbine delle parti colla schietta vigorìa de’suoi alti era imposto dal retto sentimento pel popolo all’ agonia ingloriosa del governo provvisorio. Perciò il Gomitato dì pubblica difesa pigliava sopra di se il diffìcile carico di vigilare la povera patria nostra (piando l’Austriaco preceduto da Carlo Alberto accostava le nostre mura. Questo comitato severamente operoso stette fermo al suo luogo sino alla imposta capitolazione. Laonde esso solo debbo rappresentare ancora la volontà del popolo lombardo; nè di certo lo si potrebbe rintracciare a Torino. Esso partecipò alla sorte dei suoi fratelli, esulò con essi, e poiché i suoi atti furono consentiti dalla volontà universale, la sua autorità fu riconosciuta dallo stasso governo provvisorio, che di latto e di diritto più non esisteva, esso soltanto va risguardato come la sola rappresentanza legalmente popolare di Milano occupato dallo straniero. La consulta di Torino non rappresenta altro che un cumulo di errori contro i quali fece solenne protesta Milano allorché sentì il bisogno che sì creasse il comitato di difesa con poteri dittatomi. Non riconoscendo quindi autorità alcuna nella consulta di Torino, contro di essa protestiamo, come pure contro gli alti che ne potessero uscire c che riguardassero le sorli della Lombardia e della Venezia. Ed ove le potenze mediatrici, come sarebbe debito di giustizia, avessero a consultare la volontà del paese per rispettarne i veri diritti, la sola Venezia unita al comitato di pubblica difesa siccome il potere popolare che Milano concordemente eleggeva nel giorno della distretta, potrebbe dire la sua parola nel nuovo congresso, ove pare si vogliano agitare, non sappiam con qual fine, le sorti d’Italia. Questa protesta, già coperta di numerosissime firme, affine di raccogliere le ulteriori, rimane in deposito presso V Ufficio deir Imdipejìdekte. RIUNIONE DEGLI EMIGRATI DALLE PROVINCIE VENETE. Avendo la Commissione incaricata ieri della redazione dello Statuto, con rara sollecitudine finito stamane il proprio lavoro, il relatore ne die- 20 Settembre. ULTIME NOTIZIE.