422 1’ astrinsero di abbandonare due bocche da fuoco, vettovaglie, munizioni da fuoco, barche, vestimenti ed un morto, avendo condotto seco loro i feriti. In questa fazione, in cui tutti mostraronsi valorosi, si segnalarono il Tenente Colonnello D’Amiga, il Tenente Colonnello Ulloa, i Maggiori hodovich e Francescani, il Capitano di Artiglieria Cosenz del mio stato maggiore, il Tenente Cattabene, il Capitano Nardi, il Sergente Spadotto, i Caporali Nardi, Tonini, ed i Comuni Musetto, Check, Soda e Colombara. Questa operazione, resa ardua dall’ imperversare della pioggia e del vento, secondata e protetta venne con intelligenza ed ardore dai legni armati deila Marina, comandati dal segnalato Capitano di Fregata Morari in principalità, e dai bravi Ufficiali Pascottini, Tilling, Ongari e Moro. Questo piccolo scontro, che prova somma audacia nei nostri, è di buon augurio per le truppe che presidiano la classica laguna, le quali non sempre dovranno limitarsi alla sola difesa. Il Tenente Generale comandante in capo GUGLIELMO PEPE. 24 Ottobre. {dall’Imparziale) IL BUON SENSO ESISTE, 0 NON ESISTE? Che domanda ridicola! mi pare di sentirmi rispondere; sicuro che esiste, almeno nella maggioranza — Davvero ? Eppure, signori miei, ci sarebbe molto a che dire anche su questa risposta, e sì che vi assicuro che la mia domanda non è tanto ridicola quanto può sembrare a prima giunta, e che se in presenza dell’ attuai nostra istoria contemporanca, venissero a consiglio tutti i filosofi da Confucio fino a Gioberti, forse forse che il venerando consesso troverebbesi assai imbrogliato 'a pronunciare una risposta positiva. Esaminiamo i fatti dal settembre 4847 all’ottobre 4848, e vediamo fin dove il buon senso si è mostrato. Dopo il primo impulso dato da Pio IX ai movimenti che dovevano determinare 1’ emancipazione della nostra penisola, prima e necessaria cosa era di stringere in una lega tutti i principi italiani, che al bene d’Italia mirassero, almeno in quanto essi con parole cel volevano persuadere. 11 nostro governo, forse più per convenienza Che per coscienza, s'arma e discende nell’arringo per battersi col nemico d’Italia, e la lega non c’è; qui c’è buon senso? — Scoppia la guerra: lutto il Piemonte in armi si versa sulle pianure lombarde, a lui si aggiungono elette falangi di giovani generosi che corrono al cimento coscienziosamente, ed alcune schiere di soldati d’altri principati inviali dai loro sovrani per convenienza; il nostro governo con grandi parolone proclama che l’Italia sarà, e che la gran Spada d’Italia fulmina e disperde l’esoso tedesco. Benissimo; ma e la riserva dov'è? In qual istoria antica e moderna si legge, che s’intraprese una guerra dal cui esito dipendeva l’esistenza della nazione, senza pensare al caso di qualche fortuito rovescio, senza pensare ad un’armata di riserva? E se la gran Spada, che tale la rilen-