70 loro progetti nei tempi del terrore, i cittadini che diffidavano dei Magistrati, degli amici, dei parenti, non ponno ora credere che i tempi sieuo mutati, che la coordinata falange dei delatori abbia cessato di esistere, che i Magistrati, sieno condotti dall’ amore della patria e dell’ Italiana indipendenza. Ed ecco perchè tutto giorno s’inalzano sospetti ingiuriosi sulla lealtà dei Magistrati, sull’onore dei capitani, e si spandono ovunque i dubbii di corruzione e di tradimento ! Ecco perchè si pretende che ogni azione eroica e magnanima sia l’effetto dell’interesse e dell’egoismo! Ecco perchè ogni decreto dell’Autorità viene sindacato! Ecco infine perchè si ha temuto e *i teme sull’esito della nostra lotta! Se il sospetto non avesse sparso il fatale veleno, credete voi che i popoli di queste terre sarebbero rimasti cotanto affiacchiti? Credete voi che le varie Provincie Venete avrebbero cosi discordemente proceduto nei piani, nelle deliberazioni, nelle esecuzioni? Credete voi che l’inimico avrebbe trovato così facile F accesso in queste terre ? I combattenti che hanno piena fiducia nel condottiero vanno incontro all’inimico colla certezza della vittoria e combattono come leoni; ma se affrontano l’inimico col sospetto di un tradimento, combattono senza valore ed abbandonano il campo. Oh io vorrei che nelle battaglie regnasse il coraggio Italiano, e la confidenza Croata! In ogni fatto d’arme si è parlato di tradimento, e non saprei qual capitano non fosse stato passibile del titolo di traditore ! Le Autorità preposte al Governo di queste terre furono pure il bersaglio di mille immaginate imputazioni. Si sospettò sul loro amor patrio, si sospettò sulla lealtà dei loro sentimenti, si sospettò sulla rettitudine del loro agire, si sospettò perfino una intelligenza coll’inimico! E questo maladetto sospetto affaccili i coraggiosi, scemò la liberalità nei generosi, minorò il buon volere nei bene intenzionali, e tolse quella unione di volontà e di forze, che sola potea in tempi tanto difficili trarre la nave dello Stato in mezzo a tanta tempesta a sicuro salvamento. Oh Italiani se amate la patria, se vi è cara l’indipendenza d’Italia, bandite il sospetto! I tempi e le persone sono cangiate. Non abbiamo più un caparbio straniero che derida la nostra situazione; non abbiamo più una barbara politica che a furia di oro compri i corruttori ed i delatori; non abbiamo più gli aguzzini che ci considerino come schiavi, e da schiavi ci trattino; non siamo più oppressi da una folla di avidi affamati, che si arricchiscano ed impinguino colla nostra miseria, e col nostro dimagramento. Ora sono Italiani che ci reggono; Italiani che ci difendono; Italiani che vogliono l’indipendenza; Italiani infine che cooperano possentemente al nostro riscatto con pericolo di salire il patibolo, o di cercar nell’esiglio salvezza, se i destini non rispondono ai loro sforzi. In un tempo di tanto pericolo è necessaria più che mai la confidenza in chi ci dirige. Maledizione a colui che semina la zizzania fra i cittadini nel momento in cui la patria è in periglio. Eterna infamia a colui che con pravo proponimento cerca di affiacchire il coraggio nel momento che la patria lo reclama nella sua pienezza; esecrazione dei presenti e dei posteri per colui che mosso da un istituto malvagio fomenta la discordia fra il popolo ed il potere quando la patria reclama l’unione. Oh cittadini non vi lasciate prendere al laccio da certi infami che colla mas-