339 della futura. Ma conchiudere c ratificare trattati simili a quello di cui è quistione, è stanziare sui destini di un popolo, alla qual cosa non mi pare veramente esteso il mio mandato; perlocliè non avrei potuto essere consenziente a disporre di facoltà non ricevute. Dichiarandomi quindi pure per questo di sentimento opposto al fatto compiuto del dato incarico, e della riserva, per quanto risguarda i miei mandanti, mi è lecito dispensarmi dall’esame delle forme che certo, eziandio nell’ipotesi della pienezza di mandato, avrei voluto per lo meno esplicite, precise, fondate sopra basi determinate, anche per non mettere il governo nell’ansietà di vedere paralizzata l’opera sua pel dissenso de’eommittenti. E dopo tutto ciò ch’io vi feci noto, o miei elettori, per impulso irrefrenabile di coscienza, in riguardo a’priucipii, e perchè il mio silenzio non potesse parervi assentimento di tutto quanto si è operato; è mio debito conchiudere col dichiararvi, che tale manifestazione delle mie opinioni politiche non va poi in alcun modo disgiunta dalla fiducia piena che pongo nelle persone preposte al nostro reggimento, le quali sommamente leali essendo, onorate, e ferme nel proposito di giovare alla patria, anche percorrendo una via diversa da quella cui avrebbero mirato le mie disadorne ma franche parole, vorranno al volgere di pericolose contingenze, farsi incontro coraggiosamente a tutto che fosse pregiudizievole alla causa nazionale, unica meta de’miei instancabili desiderii, centro della mia fede, conforto della mia costante speranza. Venezia 12 ottobre 1848. Il giorno 8 andante l’inimico attese a fortificare la sponda del Ta-gliamento : collocò due pezzi d'artiglieria sul Colle di s. Rocco. Un solo colpo a mitraglia , tirato dal forte , li smontò, tracollandone gli affusti. Ne rimasero morti pure un uffiziale e buon numero di soldati di artiglieria. Alle 9 pomeridiane del giorno stesso , seguì da quel lato un fiero attacco. 11 forte rispondeva a colpi rari, ma appuntati in guisa, che ottenevano ogni volta un vuoto nelle file nemiche. Alle 10 fecero i nostri una sortita , e cacciarono gli Austriaci dal paese, dov’erano penetrati, tentandone Fincendio. Pareva che avessero desistito : ma alle 1 1 , dopo che alcuni soldati, avvicinatisi carpone ad alcune case, vi ebbero gettate fascine coperte di materie bituminose, una pioggia di razzi, bombe, granate , fece divampare da più parte il paese. Fino a Buja s’udivano le grida degli abitanti, che straziavano l’anima. Solo alle cinque antimeridiane del 10 fu sospeso il bombardamento, Dott. CIO. FERRARI BRAVO, Deputato. 15 Ottobre. NOTIZIE DI TERRAFERMA. ATTI PARTICOLARI SULL’ATTACCO D’OSOPPO. ( Da lettera.)