4G3 c da tutti i lati il nemico; la campana a martello infonderà il terrore nel cuore dei barbari; Dio renderà vana l’attoce sapienza di Radetzky , 0 la morte lo coglierà in flagranza dei suoi delitti. Forse gli Austriaci non riguadagneranno le loro fortezze; ma ove pur riescano, scoraggiati, avviliti, sopraffatti da ogni lato, in penuria di denaro, la fame, le infermità, i disagi gli ridurranno ben presto all’impotenza. Su, coraggio dunque : coraggio ed unione. Le camere disputino, ma giudichino con dignità ed assennatezza, e dirigano il popolo; il popolo aiuti i soldati : i soldati obbediscano ai loro capi, nè si lascino sviare da maligne insinuazioni di chi loro consiglia l’indisciplina e il disordine; 1 generali si manifestino ai soldati , parlino loro con confidenza , schiettezza ed amore; il ceto patrizio fraternizzi col popolo, e accrescerà a se medesimo stima e considerazione; i suoi giovani appoggino con lealtà una causa che è di tulli, perchè il credito è di chi se lo acquista e sa conservarlo, e chi è prode in guerra, nessuno può avvilirlo nella pace. Tutti accerchiamoci intorno al re, assecondiamo i generosi suoi intendimenti, diamo opera perché si verifichi la sua parola, rivendichiamo l’onor patrio , promoviamo la nostra gloria, e facciamo una sola casa , una sola famiglia. Nella disunione noi diventeremo nemici gli uni degli altri: titoli, ricchezze, beni, agi, commercio, industria, ordine pubblico, tranquillità domestica, tulto andrà a soqquadro; ma nell’unione troveremo la forza, l’ordine, la legalità, la prosperità, la sicurezza e la conservazione dei rispettivi diritti. E voi Lombardi, voi Veneti, voi tutti esuli dell’alta Italia, ricordatevi che si appressa per voi un gran momento : riuordatevi che discendete da quelli, che nei secoli gloriosi dell’Italia prostrarono tante volte il Tedesco e lo costrinsero a vergognosa fuga ; ricordatevi che uscite dal lianco di coloro, che sventolando le aquile napoleoniche, entrarono due volte in Vienna, e che a Malojaroslawetz , in numero di sedicimila sconfissero ottantamila Russi; ricordatevi che voi medesimi avete cacciato l’Au-striaco da Milano, da Como, da Bergamo, da Brescia: che indurando fra i geli e le nevi lo avete frenato allo Stelvio , al Tonale, al Caffaro; ricordatevi che la voslra libertà, l’indipendenza della vostra patria, il riconquisto de’vostri beni, de’vostri lari, de’vostri templi, sta nelle fauci de’ vostri cannoni e sulla punta delle vostre baionette. Voi siete valorosi, >iate anco disciplinati, e Dio vi benedirà colla vittoria. E a te pure, Carlo Alberto, una parola: tu hai delto, l’Italia farà da sè. Quel delto fu volto in ,derisione; e in un5 ora di sconforto, tu pure se hai dubitato. Ma Dio noi soffre. L’Italia farà da sè, se tu e il tuo popolo e il tuo esercito lo volete; e se l’Italia farà da sè , tu e il tuo popolo e il tuo esercito sarete grandi ! — La squadra Sarda composta di 4 fregate, 6 vapori, 1 corvetta, 1. bark (ossia corvetta a palo), 1 brick, giunse ieri alle ore 6 poni, all’ancoraggio di Pelorosso. Essa è comandata dall’ammiraglio Albini. A. BIANCHI-GIOVINI. 28 Ottobre.