35 Noi, o Francesi, vi domandiamo soccorso; — ma non è questa la domanda di colui che, standosi neghittoso, implora aiuto da chi s’adoperi per esso; — è la domanda di un popolo che vuol scendere armalo in campo per la causa di tutti i popoli, congiunto con un popolo amico, contro un popolo che ha tradita la causa comune. E la nostra, o Francesi, è causa comune. — La nostra è la causa: jc la causa della civiltà non potria 11011 essere quella della Francia! Iddio volle gli uomini solidali nella guerra infaticabile che il bene guerreggia col male su questa terra; che la Libertà muove al Despotismo.— Guai al popolo che rinnega questa legge di fratellanza! Guai al popolo che rifugge dalle vie del Signore! Nè Voi rammenterete del sicuro, o Francesi, con animo amaro le proteste che, or son pochi mesi, muoveva contro al Francese intervento ogni buon Italiano; perocché gli Italiani volevano meritarlo facendo le prime prove. Nò, non ci rampognerete per ciò — conciossiachè in allora era debito Nazionale il protestare; e la cagione che ora ci spinge ad invocare il vostro sussidio è quella medesima che allora ci spingeva a fare da noi. Questa cagione è la cagion dell’Onore e della Libertà. Se è sacrosanto ed inviolabil dovere per tntli i popoli il mutuo soccorso, non è debito minore, per ciascun d’essi, il fare, finché ciò sta in lui, da sè soloj e così rendersi meritevole di assidersi alla mensa comune. Se ciò non fosse, vi sarebbero i popoli forti e i popoli deboli — quindi due generazioni di diritti, quello dei forti e quello dei deboli — i popoli liberatori e i popoli liberati — quindi l’aristocrazia dei popoli, non meno importabile di quella delle caste. Se ciò non fosse sarebbe pur vera la nefanda sentenza degli antichi filosofi — metà del genere umano nascer libera e metà schiava ! ! ! Ora — la Causa Italiana, causa di tutti i popoli, non debbe perire ! E nò, per Dio!, 11011 perirà se Voi a Noi congiunti ne assumerete la difesa! Nè i soldati di Pastrengo, di Goilo, di Monzambano sono indegni di combattere a’fianchi de’discendenti degli Eroi di Rivoli, d’Arcóle e di Marengo! Rammentate quante volte pugnammo sotto una stessa bandiera, sotto una bandiera che pur non era uè vostra uè nostra — perocché quella 11011 era della Libertà. Unione, adunque, e Fede! È sonata l’ora della Libertà per tutta l’Europa, se Voi, suoi naturali soldati, non ne indugiate, riposandovi a mezzo il cammino, l’avvenimento. — Valicate, 0 Francesi, le Alpi, fate scintillare i vostri brandi al sole d’Italia — e nessun nemico sarà che possa rompere la Falange Italo-Franca! Viva l’Italia Indipendente e Libera! Viva la Francia generosa e guerriera!