69 ESTERO. Parigi29 agosto. — Il generale La Marmora è riuscito nello scopo della sua missione, la quale consisteva nell’ottenere dal governo francese l’autorizzazione al generale Bugeaud di assumere il comando in capo dell’armata piemontese. Si assicura che Bugeaud non abbia posto alcuna condizione per tale impegno tranne che l’armata sia portata a 100 mille uomini, di esser libero nel suo piano di campagna, e nella direzione delle sue operazioni, delle quali non renderà conto che al re. Pare cha queste condizioni siano stale accettale. Se il doloroso servaggio di oltre otto lustri non valse ad estinguere nei pelli Italiani la brama della indipendenza, e della libertà; se anzi il divieto di un tanto bene servì ad accrescerne potentemente la voglia ; quel doloroso servaggio tuttavolta ha partorito frutti malvagi. Una politica tenebrosa sostenuta e fomentata apertamente e celata-mente da tulle le dinastie di Europa, mantenne divisa l’Italia in piccoli brani, fece nascere la gelosia fra i diversi Governi, e suscitò discordie fra governanti e governati, per mantenersi dispoticamente in una continua dittatura, ed essere così l’arbitra dell’Italia tutta. I Ile si rendeano cortigiani di quella gesuitica prepotenza, ed invece di cercare l’appoggio e la sicurezza nell’amore dei sudditi, la ripeterono dalle baionette straniere, senza avvedersi ch’essi pure divenivano, sebben coronati, nobilissimi schiavi. Quella tenebrosa politica ben sapea, che sopra cuori generosi, sopra animi arditi, sopra petti di bronzo non si impera per secoli colla forza delle armi: sapea, che le catene col tempo arrugginiscono, e che, diflì-cilmente reggono alla possa di un popolo che fa proponimento d'infrangerle. Era d’uopo coadiuvare la forza materiale con una rete d’inganni. Fra le arti diaboliche immaginale da quella presligiatrice si valse con maggior energia della corruzione. Assoldò un’orda d’infami, che, posposto l’onore ad un vile interesse, l’amore ad una vergognosa ambizione, il decoro ad una inlame prostituzione, servisse eminentemente ai di lei progetti. 1 passi, le parole, e perfino i pensieri erano spiati; nelle piazze, nei caffè, nelle bettole, e peranco nelle chiese un maladetto scrutatore ti stava alle calcagna; nessun vincolo di amicizia, di sangue ti potea salvare; tu eri chiamato, redarguito e senza processo gettato in un carcere; •e tue discolpe, le tue proteste, le lue spiegazioni non erano ascoltate; l,n membro di quell’orda infame ti avea denunziato, c tu innocente, dovevi esser reo ! Quest’arte dovea di necessità condurre i cittadini alla diffidenza, la diffidenza alla disunione e la disunione all’impotenza di energicamente agire. Il sospetto fu quindi uno dei più velenosi frutti che quella politica ha fatto germogliare, ed il sospetto è attualmente la piaga più grande della società. I cittadini avvezzi a nascondere i loro pensieri, i 9 Settembre. VENEZIA 8 SETTEMBRE.