46 Quest’ordine terrà quindi applicato agli ostinati contravventori dell’avviso 15 luglio, il quale, al par di quelli del 4 ed 11 detto mese, restano nel primo vigore. Egli è assolutamente vietato di tenere ovunque un’arma da fuoco o da taglio. Tutti quelli, che ne posseggono ancora ad onta del divieto vigente, sono diffidati a farne consegna tosto al Comando di piazza nelle città, ed in campagna all’Uffizio comunale, per l’innoltro alle autorità competenti. Le sole armi, che servono ai pubblici funzionarli regolarmente istituiti, ne sono eccettuate. I contravventori saranno irremissibilmente tradotti avanti un giudizio statario militaree fucilati entro ventiquattr’ore. Incorrerà nella stessa pena chiunque si permettesse d’insultare con parole o con fatti l’autorità militare, oppure qualche singolo soldato, e specialmente le sentinelle. Ai signori comandanti militari incombe l’esecuzione di quest’ordine. Padova li 5 settembre 1848. Il tenente maresciallocomandante il secondo corpo di riserva dell’ esercito austriaco, Baroke WELDEN. II Circolo nazionale di Torino, il 1.°, con unanimi applausi votava un indirizzo al prode generale Garibaldi. La proposta era fatta dal presidente avv. Brofferio, il quale, reduce dalla Svizzera italiana, narrava i fatti generosi e magnanimi dell’eroe di Montevideo. L’Assemblea si commoveva altamente alle gagliarde prove di coraggio e alle sventure di quell’uomo, che ultimo stette contro il nemico d’Italia: » Illustre Gekerale ! » Nel lutto della patria, mentre sopra gli stati dell’alta Italia pesava la fatalità di un vergognoso armistizio, voi solo, o generale, senza esercito, senz’armi, senza munizioni e senza sussidii, osate mantenere accesa la favilla della santa guerra, e, come Ferruccio, nelle estreme ore della libertà italiana, raccoglieva in sè tutte le speranze dell'Italia, voi raccoglieste sulla punta della vostra spada le libere proteste di un popolo, che si ritirava oppresso, ma non vinto. » Per voi il piede straniero non potè ricalcare la terra lombarda che rosseggiante di austriaco sangue. A Luino, a Varese, a Olgiate, a Malvate, a Laveno, a Ternate, con un pugno di animosi volontarii insegnaste alle orde boeme e croate, come il valore del popolo italiano risorga tra le sventure, ingagliardisca fra’ pericoli ; e se, in presenza di 18,000 assalitori, doveste operare una onorevole ritirata, ciò non avvenne che dopo avere gloriosamente vendicato, nel sangue austriaco, l’oltraggio italiano. » Il Verbano è ancor vostro; sull’antica torre dei castelli di Canero sventola ancora lo stendardo, da voi innalzato; tornerete voi al cimento dei popoli, prima che parli l’oracolo dei gabinetti. » Nel primo caso, abbiatevi la nostra riconoscenza per quello che