174 porrebbe Venezia, questa veneranda sostenitrice della nazionale libeità, quasi in pena dei meriti da essa acquistati, nella condizione più falsa, nell’ isolamento più doloroso. — E Francia e Inghilterra non possono volere che la loro mediazione si riduca a così poco che l’Austria ottenga tutto ciò che può desiderare, poiché gl’ interessi dell’ Austria sono in conflitto con la giustizia non solo, ma sì anche con l’interesse della tranquillità europea. Francia e Inghilterra non devono tollerare che un trattato dei 1848 contenga dei patii che sarebbero dei casus belli continui, che farebbero nascere delle collisioni nel 1849, e forse una guerra novella nel 1850. Tale pericolo si conterrebbe senza dubbio in un patto che ristabilisse nella politica di gran parte d’Italia il principio dominatore austriaco incompatibile con la natura italiana, e facesse di Venezia un corpo politico separato troppo debole per sottrarsi a lungo e senza lotte sempre risorgenti alla sorte dell’infelice Cracovia. Abbiamo posto in dubbio se queste proposte dell’Austria siano fatte con seria deliberazione di sostenerle. Crediamo infatti che fra le altre spiegazioni possibili non sia affatto inverisimile quella che suppone nul-1’altro volersi dell’Austria se nonché guadagnare del tempo. Alcune date di giornali autorizzerebbero questa spiegazione, che è anche conforme alle vecchie abitudini dei gabinetti e a quelle dell’ Austria in particolare. Si è detto spesso che l’accettazione per parte dell’Austria della mediazione anglo-francese si è fatta aspettare assai, e che non fu determinata se non da intimazioni formali le quali potevano venir susseguite da dimostrazioni di forza, ed anche da un principio d’intervento. Pressata in questo modo, l’Austria si decise pel sì; ma lo fece di tal maniera che la sua libertà d’azione non è menomamente compromessa per il futuro. La Gazzetta d’Augusta fedele interprete delle intenzioni viennesi parla di tale accettazione nei seguenti termini. » Dei corrieri sono partiti il A di questo mese per tutte le capitali d’ Europa con la notizia dell’ accettazione fatta dal gabinetto austriaco della mediazione anglo-francese. Ora resta a vedere se si potrà intendersi su questa mediazione. Averla accettata senza indicazione di una base non è altro che una formalità. la quale tutto al più permette di supporre che esistano disposizioni amichevoli. « Anche le fortificazioni nelle quali si sta lavorando dagli Austriaci io varie parti del Lombardo e del Veneto condurrebbero alla stessa opinione. Se la cosa è così, le condizioni non accettabili sono un’ arma adoperala non già per giungere al meno dopo aver chiesto il più, ma solamente per temporeggiare e per vantarsi più tardi che le conferenze riuscirono senza effetto per colpa altrui. Nel temporeggiare l’Austria può vedere dei grandi vantaggi : la possibilità di sedare con la forza o con 1’ arte le difficoltà promosse dalla sua dieta viennese, la riuscita delle sue mene per ristabilire l’autorità governativa nell’Ungheria, gli aiuti che il vicario austriaco dell’impero a Francoforte potrebbe procacciarle dal lato della Germania, le cure che si darebbero i governi italiani per ¡stornare 1’ attenzione dei popoli italiani, per iseemarne 1’ entusiasmo, per dividerli e dominarli, la consunzione delle forze economiche che sostengono le fisiche e le morali della difesa a Venezia.