263 La Camera per le prove replìcatamcnte ottenute, non dubita, clic i Negozianti segnatamente, che versano in generi di vittuaria e combustibili, non mancheranno di rispondere con altrettanta generosità a quest’ap-pcllo diretto al loro cuore; ed è sicura, che la Commissione Centrale Annonaria da cui parte questo eccitamento, non si troverà obbligala di ricorrere alle requisizioni ed all’uso di quei pieni poteri, di cui fu in questi supremi momenti investita, abbastanza giustificali dalla necessità di provvedere per qualunque via* al ben essere pubblico. Fino dal dopo pranzo del 22, il nemico tentava d’impedire lo sfalcio del fieno, che si eseguiva dai villici per conto della fortezza, all’oggetto di mantenere i cavalli c gli animali da macello, che trovansi nel forte. Il nemico intendeva predare i cavalli; ma il colpo gli andò fallito* Le sentinelle alle batterie N. 7 e 8, avvisati con liscili e grida i pastori perchè si ritirassero, si accorsero che nessuno stava a guardare gli nni-mali, e gli Austriaci intanto s’avvicinavano ai cavalli così, da polerneli colpire colla pistola. Ma il cannone li persuase a desistere dall’impresa c pagarono a caro prezzo la bassa vendetta di scaricare le armi contro itile bestie, una della quali Stramazzò ed altre due restavano ferite, perchè lo scambio delle vite fu assai svantaggioso per loro, lasciando maggior numero di morti sul campo. II di appresso, all’ore A pom., mentre i paesani erano alla campagna a raccogliere il poco sorgoturco e la vendemmia, risparmiati dalla gragauola, circa 300 Austriaci si staccarono dal posto verso la campagna d’Osoppo, quindi si udì a battere all’ assalto. I contadini spaventati, abbandonarono il lavoro e il raccolto; l’invasione e la depredazione del paese circostante minacciava grandemente Osoppo; tutti si armarono, e vollero scendere a proteggere l’infelice paese. Conveniva secondare quel nobile sentimento, ordinare alla meglio le mosse, ed infatti si riuscì ad investire il nemico da ogni lato, obbligandolo a ritirarsi da prima, quindi a nascondersi dietro ai carri di fieno; e finalmente a fuggire precipitosamente. Quantunque gli Osovesi fossero fuori del tiro del proprio cannone, decisero di predare i carri di fie^ no, che gli Austriaci volevano difendere, scagliando granate; ma imttiU mente, perchè gl’italiani li trasportarono a salvamento. Molto danno venne latto al nemico, che perdette anche alcuni uffiziali, mentre dei nostri sol-lauto due militari e due civici rimasero feriti. Gli alti di valore e di coraggio furono tanti, che si riassumono più presto in queste parole : La guarnigione di Osoppo essere un pugno d'eroi. Restituiti i carri di fieno ai proprietarii, ottennero i soldati un piccolo premio che, distribuito loro, essi accettarono con tutta soddislazìo- 11 Presidente REALI. L. Ansò Segretario. uwmxiz ©a