4 54 ' » del loro patrimonio, ma resteranno sempre egualmente ricchissimi, serri* pre abbastanza forti per pagare esattamente ed integralmente le loro obbligazioni. L’elenco dei nomi e delle somme rispettive sarà reso ben presto dal governo e dalla reggenza della Banca di pubblico dritto; e i cittadini di Venezia, che già possono dedurre anche precedentemente quali siano i nomi dei sovventori, e quanta tede si debba ad essi prestare, si uniranno al governo per manifestare nuovamente ad uomini cosi benemeriti e generosi la loro ben giusta riconoscenza, come a quelli che, cooperando ad evitare una crisi finanziaria e a mettere lo stato in condizione di attendere tranquillamente e con dignitosa fermezza l’esito felice degli avvenimenti, hanno, nello stretto senso della parola, salvata la patria, ed aggiiNita una pagina gloriosa alla storia della nostra illustre città. 21 Settembre. (dalla Gazzetta) Poscritto. Venezia 21 settembrej ore 5 e 1/2 poni. Ecco l’estratto de’giornali giunti col Corrier d’oggi: DELLA PACIFICAZIONE D’ITALIA. Il sig. Cornetti pubblicava nella Dètnocralie pacifique di Parigi dell’ 11 corrente, l’articolo che segue: » Le combinazioni, che certi giornali d’un certo colore cercano d’insinuare, sia di dare lo stato veneto all" Austria, a patto eh’ci rinunzii alla Lombardia, sia di ricostituire un vicereame in Lombardia sotto la supremazia dell’Austria, son esse accettabili per parte degl’italiani?. . . . No, evidentemente no. » In verità, e’sarebbe commettere un’assurdità ed un'ingiustizia a buon mercato; dappoiché non si raggiugnerebbe neppure lo scopo, che si mira a conseguire con la mediazione : tu pacificazione della penisola. » Mi sia anzi lutto lecito di ripetere un’ altra volta ciò che il cittadino ministro degii affari esterni (sig. Baslide) ha detto nella sessione del 10 agosto scorso: Non ci può essere pacificazione senz’affrarcàmerto/ » Dove non si voglia che l’Italia sola dia addietro, mentre tutti gli altri popoli camminano a gran passi verso il progresso, non si può di buon senno proporre le due combinazioni enunciate} le cpiali} del rimanente, non hanno neppure il merito d’essere nuove,- » La prima risale al 1797; ella prese origine dal trattato di Cam-poformio, trattato che segnò l’ora fatale della repubblica di Venezia, e che non fu né un’opera degl’italiani, nè concepito pel ben dell’Italia,-alla (¡naie la Francia dovrebbe tener conto del sacrifizio, che le fu imposto a quel tempo, » Lascierò da banda tutto ciò, che potesse suscitare risentimento contro gli autori di quel trattato; e intenderò unicamente a dimostrare che una tale combinazione non sarà mai accettata dagl’italiani, e che, per conseguenza, non è questo un mezzo, il qual possa produrre la pacificazione desiderata.