237 Venuto il giorno della liberazione, vedrete sortire questa brava guarnigione, che sopportò con tutt’alacrità ogni disagio mai possibile, la vedrete sortire lacera, scalza e povera di tutto, fuorché d’onore e di coraggio. 11 freddo comincia a farsi sentire rigoroso da queste Alpi, una gran parte non ha cappotto ed è vestila da estate! Ma ciò non rallenta la nostra vigilanza ; le coperte e le lenzuola ci riparano bastantemente. Se Venezia resiste, Osoppo non cede! Viva l’Italia! Viva Venezia! Massena in Genova rispose a chi proponevagli una capitolazione a titolo di umanità — niangiereino i nostri cadaveri — Palafox in Saragozza a colui cho intimavagli, con impero da vincitore , la capitolazione — la guerra sino al coltello — io darò ambedue queste risposte, e salterò in aria colla ben provveduta polveriera piuttosto che cedere ! Accettate il saluto, che a nome di tutta la guarnigione vi rimanda il suo comandante Tenente-colonnello — L. ZANNIMI. Ieri (30 settembre) giunse in Venezia col vapore francese l’Océan la deputazione composta dei signori avvocato Feoli segretario del Comitato di difesa di Ancona, e civico Antonio Bassetti presidente di quel Circolo popolare; incaricata di portare a sua Eccellenza il generai Ferrari per la divisione Romana il primo prodotto in oggetti delle oil'erte cittadine di Roma e di Ancona, che è numero 55 balle con panno, camicie, scarpe, pantaloni, non che un pacco di capsule. I nostri lettori leggeranno volentieri la seguente leltcra, sebbene la sua data sia vecchia di qualche giorno: da essa si scorge come i fatti di Venezia sono stati giudicali a Torino da chi aveva contribuito alla fusione, A’ M. Bois le Comte ministre de la République de Frakce a’ Turin. L’armistice du 9 aôut établit que S. M. le roi de Sardaigne retirera de Venise ses forces de terre et de mer sans autres conditions, sans mot dire de la Marine Vénetiennc et des 47000 hommes des différents pays d’Italie, qui sont là sous les ordres du roi, qui en a donné le commandement au gnénéral Pepe. Dans cet armistice, Venise est regardée comme une ville , qui eût esclusivement appartenu à l’Autriche, et qui n’eût été que momentanément occupée par les troupes Piémontaises, ce qui n’est pas moins faux qu illégal. Venise insurgée avait conquis sa liberté en éloignant les Autrichiens par une convention régulière. Elle avait fait sa fusion avec le Piémont, fusion qui avait été acceptée par les Chambres, et par le roi et convertie en loi de l’État. Après quoi, on avait envoyé à Venise des Commissaires pour la gouverner au nom de S. M. — Quoiqu’il en soit de cet oubli de tout égard à un fait accompli et à un droit acquis, il est évident, que le roi par ce déplorable armistice abandonnant Venise sans aucune espece de capitulation, en la regardant simplement comme une occupation mo-