— 35 — |ht In ricomparsa del nome di *< Albania » (già acic1 rinato alla nir-tà del «-colo II nella Geografia di Toltameli), ma perché in quel tempo si scatenò contro questa regione l’invasione normanna con Roberto il Gui-scardo, padrone delle Puglie. Ma la Serenissima, gii vincitrice con Orseolo dei pirati della Narenla, dei Saraceni, e degli stessi Normanni-Napoletani, degna erede di Roma dà il suo appoggio ad Alessio I Com-neno, rivendicando vittoriosamente i diritti di Bisanzio, liberando l'Albania dai nuovi invasori, e affermando la stta supremazia in tutte le terre d'Oriente, mantenuta poi fin oltre il 1300. Kd anche quando i Coni-neno, svincolandosi da ogni legame con Bisanzio, consolidarono la propria signoria nell'Albania meridionale, la repubblica di San Marco mantenne il suo dominio sulla baia di Yalona, su I)urazzo e Scutari, riconosciutole pure dalla ritirai potenza serba sorta sulle vittorie contro i Bulgari, i Magiari e i Turchi. Poi quando il re dei Serbi fu vinto dai Turchi nella battaglia di Kòssovo (1.189), e le reliquie della superstite signoria albanese elei Balscia furono divise fra le più influenti famiglie locali, capostipiti di molte fra le attuali tribù, rwibentrb per quel paese la minaccia turca su tutte le signorie non disposte a riconoscere la supremazia musulmana, e si aprì il periodo eroico allia-nesc in cui grandeggia l’epopea di Giorgio C'astriota. «letto Scanderbtg (di cui diremo tosto), che in quarantanni di guerre, di sacrifici e di vittorie, ritardò ma non potè impedire il compiersi del fatale avvento ilei Turchi. 8. Epica resistenza contro l’IsIam. I.Vroica reazione contro la marea turca, prima della defin il t va sottomissione^ fu organizzala da (itomi lo Costruita, figlio di Voisava e di Giovanni, signore del Mali e di Dibra, nato a Croia nel 1403. Invialo nel 1415 come ostaggio alla corte del Sultano Murad II.