408 23 Ottobre. (dalla Gazzetta) Veniamo piegati d'inserire il seguente INVITO. Gli Ungheresi, trovantisi attualmente a Trieste, vengono gentilmente invitati di radunarsi giovedì sera, alle ore 7, nell’albergo dell’Aquila Nera N. 6, per deliberare sui comuni interessi invocati dalle recenti vicende politiche della patria. L’amor patrio, che scalda il cuore di ogni Ungherese, fa sperare che lutti si affretteranno a corrispondere a questo invito. ALCUNI UNGHERESI. La Gazzetta di Pest dell’ 11 porta due decisioni della Dieta : colla prima si votano ringraziamenti al colonnello Perecel e alla sua valorosa truppa, che, sebbene in minor numero, seppe vincere e prender prigioniero il corpo del generale Ilolh. Coll’altra si ordina a tutti i militari ungheresi, qualunque sia il luogo della loro attuale dimora, di ritornare in patria, anche a costo di aprirsi la strada annata mano. 23 Ottobre. DOMINE SALVO! FACI... Padre, vorrei pregarla d’un favore (disse un Milite ad un prete che andava questa mattina, sull'alba, verso la Cattedrale ). — Ilo capito ( rispose il padre, e portava la mano alla saccoccia), siete anche voi di quei tapini . . . Milite. No, reverendo, non le chiedo danaro: ho ben l’aspetto misero, come tutti i miei concittadini orijanizsabili. — Ella saprà che dopo aver data la Lombardia ad organizzare a Radetzky, il nostro Padre adottivo ci tiene qui senza scarpe perchè non scappiamo via da un altro lavorìo d’organo. . . Padre. So, so. — E sappiate che l’organo è lo strumento prediletto di S. M. e della sua corte. Milite. Dunque voleva dirle che non le chiedo soldi. Vorrei che si compiacesse di dire una messa per conto mio ... e anzi . . . aveva messo in questa carta tre mute. — Scusi se è poco ; ma adesso sono asciutto; casa mia è in mano ai Croati che fanno baldoria, e in campagna m’hanno fucilato il castaido. Padre. Tenetevi, figliuolo, tenete il vostro piccolo peculio; dirò la messa per le anime de’vostri morti, nè voglio compenso da voi. Milite. Grazie della sua bontà: ma non è per i miei morti che la invito a pregare: bensì per i miei vivi. Mi spiego: io la supplico quando arriverà al Domine salvum fuc di aggiungervi: Ministerium Pinelli. Padre. Po! (sciamò il padre sgusciando gli occhi tra lo spaventato e il beffardo) che diamine di voglia isterica v’è saltata in corpo! Fi-