la casa d’Orleans; e perchè nutriva l’occulto pensiero d’impadronirsi di quell’ isola ove se ne fosse presentata 1’ opportunità. Ma cessale le cause cessano anche gli elicili, e l’Inghilterra è tornata alle primitive sue ai-? ièzionj. L’Italia non ha quindi nulla di bene da sperare dall’ Inghilterra, ed ha invece molto di male a temere. Ella ci tradi nel 1814 e 18lì», nel Ì821, nel 1850, e ci tradirà anche adesso, Infatti fu essa che allucinò Cario Alberto sulle rive dell’Adige, e che lo intimidì, lo lusingò, lo ingannò a Milano; nè di miglior fede è la sua mediazione. I giornali in» glesi ci danno ad intendere che base dell’ accordo sarà la Lombardia e i ducali al Piemonte, Venezia città libera, il Veneto uno stalo indipen-dente. Tutte menzogne. 11 ministero austriaco {d’accordo senza dubbio eon quello di 8. James), trova pretesti per ricusare la mediazione, e i fogli ministeriali dell’Austria dicono netto e schietto che il Lombardo-Veneto è parie integrante della monarchia e che tale deve rimanere; prima si prometteva di rispettare la nazionalità italiana e di dare al Loiik bardo-Veneto un’amministrazione separata; adesso si parla di trattarlo come provincia di conquista, A Vienna e a Francoforte si proclama il principio delle nazionalità, e il ministero di Vienna e quello di Franco* forte invocano (per 1* Italia soltanto) il trattato di Vienna che è una delle più flagranti usurpazioni contro i diritti de’popoli. 11 potere centrale di Francoforte, capitanato da un arciduca austriaco, vuole egli pure mischiarsene, ma puramente nell’interesse dell’Austria : e manda a Londra ii baione Andrian marcio austriaco, ed a Parigi Federico de Raumer marcio tedesco, i quali per ufficio e per convinzione peroreranno la causa della scrvilù italiana, Questa intervenzione germanica è una conseguenza della malizia inglese la qual trasse il da poco nostro ministero a riconoscere l’inviolabilità del territorio germanico: ora l’Austria essendo parte della c-onfederazione germanica, questa ha il dovere di proteggere 1 interesse dell’Austria, Per cui a noi tocca di essere in pace colla confederazione germanica ed a mandarvi colà il signor Radice per complimentarla e ringraziarla di tutte le insolenze che dice e fa contro di noi; e tocca olla confederazione germanica di farci la guerra, perciò solo che siamo in guerra coll’Austria. La nostra posizione è veramente ridicola, e prova quanto noi siamo novizi in diplomazia e vecchi soltanto nell’arte di non trovarci di accordo: il Papa tiene un nunzio a Vienna, e noi mandiamo un agente a Fran-coforte; e l’Austria è in guerra col Papa, e Francoforte con tutta l’Italia. Che ve ne pare o ministri? Se l’Inghilterra fosse sincera, avrebbe dovuto incominciare la sua mediazione collo insistere affinchè l’Austria sgomberasse il territorio pontificio violato contro ogni diritto, col chiedere una soddisfazione contro le brutalità di Welden, col riprendere il ministero aulico della studiata mala fede con cui rappresentò al parlamento di Vienna i brigandaggi di quel masnadiere; coli’impedire a Radetzky di violare le condizioni dell armistizio le quali portano bensì che tali luoghi debbano essere sgomberali