138 c le speranze sempre udimmo a Venezia, cittadini e soldati, ripetere ~ Genova veglia per noi! E noi* s’ingannavano! Prima ancora che noi giungessimo, supplici pellegrini, a narrarvi i patimenti di Venezia, voi gli avevate presentiti, Il vostro Circolo creando una Commissione per raccogliere soccorsi a prò’ di Venezia ha precorso le nostre speranze; or ci sia permesse) dirvi che occorre far molto e subito. Ci sia permesso dirvi che in voi, o Genovesi, è gran parte e la miglior parte dello spirito italiano; noi abbiamo diritto di sperare in voi; e voi non potete rimandarci senza grave pericolo ad altre speranze. I Commissarii per il prestilo italiano Guerardi Freschi — T. Toduos. — G. Giovanelli. Frequenti applausi, fremiti generosi interrompevano la lettura. Levossi il segretario — e con parole sdegnose di quella carità, che si appaga a parole, ad applausi, quando il nemico potente di azione, ci sta sul collo, mentre Venezia sta per soccombere, orrendo a dirsi, alla fame, eccitò il ricco ed il povero a rinnovare i generosi esempi degli avi. — Lazotli si lanciò alla tribuna, proponendo la nomina eli una grande deputazione di 50 membri, la quale si presentasse ai snidaci, chiedendo i provvedimenti opportuni a realizzare in brevissimo tempo il voto di un milione per l’immediato soccorso a Venezia. L'assemblea levossi come un sol uomo, quasi per andare, — 11 cittadino Lomellini, inspirato dal proprio cuore e dalle sante parole del Pellegrini, cui si era rivolto, prorompeva in un grido di patria carità, e profferiva, non ricco, il proprio desinerò, carissimo a lui, e la propria opera, per condurre la Commissione di palagio in palagio a mendicare la vita all’Italia, col soccorso a Venezia. 11 popolo, ritto in piedi, non avendo parole degne dell’anima, confermava con grida. 11 presidente qui sorse, e disse che tutti, ricchi e poveri, nobili e popolani, perchè figlinoli d’Italia, darebbero o dovrebbero dare per la patria comune, non si potendo nemmeno —■ senza insulto al nome italiano — sospettare un riliuto. Disse esser savio consiglio rimettere alla Commissione l’adempimento reale del voto del Circolo. Sentite parole sul ministero Pinelli, sul proclama Durando, sui pericoli di Venezia, sulla carità cittadina ottenevano al Pellegrini nuovi applausi, e chiudevano la sessione, rinviata al di appresso. Parigi 8 settembre. Il ministro della guerra ha rifiutato di dar congedi temporanei od illimitati, dicendo che in questi tempi tutti i soldati debbono rimaner ai loro corpi. Una persona ragguardevole ebbe, pochi giorni sono, a Parigi, una lunga conferenza col ministro degli affari esterni, sig. Bastide, 11 quale* toccando delle cose d’Italia, parlò franche e leali parole, che noi volentieri riproduciamo, affinchè si conosca essere appena la nostra causa sul principio.