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     « Del resto, basta studiare minutamente i diversi mezzi della Francia nelle contingenze che possono sorgere, per rimanere convinti che questa grande nazione può fare a suo grado la pace o la guerra ; e che, se non si appiglia a quest’ultimo partito, vi è spinta solo dalla politica del suo governo.
     « La guerra può presentarsi in due condizioni; coll’Inghilterra alleata, o nemica.
     « Nel primo caso la Francia potrebbe confidare sulla neutralità del Belgio, dell’Olanda, della Prussia, della Baviera, della Spagna, e sul concorso delle popolazioni italiane: avrebbe l’Italia per campo di battaglia. In questo caso, non le sarebbe necessario aumentare l’effetlivo del suo esercito, quand’anche la Russia intervenisse in favore dell’Austria: perchè tornerebbe assai facile rinnovare tre volte un’armata di 100,000 uomini, appoggiata sul concorso dei popoli italiani.
     <i Ammettendo il principio di Napoleone, che la guerra nutre la guerra, un intervento in Italia, in siffatte condizioni sarebbe economico e non dispendioso, quand’anche bisognasse poi regolare sul Danubio le partite deli’Europa colla Russia.
     « L’Inghilterra può rimanere neutrale; ma bisogna prevedere anche il caso in cui fosse nemica, strascinando al suo seguito una parte dell’Europa. In questa ipotesi, la guerra, sempre offensiva in Italia, diviene difensiva su tutto il resto delle nostre frontiere, eccetto quelle di mare.
     « L’annata attiva, dedotte le truppe impiegate in Italia e nel Belgio, salirebbe a 500,000 uomini, appoggiali sovra 500,000 di guardia nazionale mobile. Si deve ammettere che l’esercito guerreggiante fuori del territorio si nutrirebbe a proprie spese, ossia dei paesi ove soggiornasse. Le spese oggidì necessarie per aumento del materiale, riparazione delle piazze forti, e per gii uomini chiamati sotto le bandiere, non giungerebbero a 120 milioni: 80 milioni basterebbero per le spese della flotta. Scriviamo in numeri rotondi 200 milioni.
     « Il budget del 1848, rettificato come fu presentato, bilanciavasi con un soprappiù d’introiti, e se alcune previsioni riuscirono inesatte, l’ultimo prestito le ha largamente corrette. Ora, in questo budget medesimo figura una somma di 84 milioni circa, affetti alle spese dei lavori straordinarii, che la guerra surrogherebbe completamente, perchè la guerra ha la sua industria come la pace. L’ammortizzazione possiede inoltre circa 31 milione di rendita, che a 60, corso inferiore a quello che si verificò dopo il 24 febbraio, darebbero un capitale di 372 milioni.
     « Così la Francia, anche ridotta alle più formidabili condizioni di guerra, avrebbe ancora a sua disposizione 436 milioni, cioè quanto basta per mantenere due anni la guerra, senza nuovi spedienti. Nessuno stato d’Europa può fare altrettanto.
     « La guerra durerebbe due o più anni?
     « Molli lo temono. Gli spìriti sono ancora impressionati dalle reminiscenze della lunga lotta, che abbiamo sostenuta sotto la Repubblica e sotto l’impero temono una nuova guerra di 22 anni.
     « Su questo punto non è facile disingannare il pubblico. Ma gli uomini di stato non possono prevedere una lolla cosi lunga. Dopo le ultime