403 Caserma del Lazzaretto vecchio, ed hanno già prestata adesione, verranno riuniti in un primo drappello o sezione, sotto gli ordini del Capitano della Guardia mobile Winkler. C. I Colonnelli direttori delle Divisioni prima e seconda del Dipartimento della Guerra sono incaricati della immediata esecuzione di questo decreto. MANIN — GRAZIACI — CAVEDALIS. 23 Ottobre. GOVERNO MOTORIO DI INEZIA, BULLETTINO DELLA GUERRA. Venezia, 23 ottobre 1848. Dai Treporli, alle ore 11 antim. del giorno 22 corr., partirono 400 uomini del battaglione dei Cacciatori del Sile comandati dal Colonnello D’Arnigo, all’oggetto di attaccare la posizione del Cavallino, occupala da circa 250 Austriaci e difesa con 3 pezzi di cannone. Tale colonna era protetta da 3 piroghe, da una barcaccia e da un bragozzo armati in guerra, comandati dal Capilano di fregata Morari, i quali scendevano lungo il canale di Pordilio. L’intera spedizione era dirotta dal sig. Colonnello Capo dello Stato maggiore Girolamo Ulloa. Alle ore 2 poni, dopo 3 miglia circa di marcia sotto dirottissima pioggia, e a 4 miglia circa dal Cavallino, cominciarono a scoprirsi gli avamposti nemici. Il nostro antiguardo si mosse al passo di carica spiegandosi in cordone da cacciatori senza trar colpo, per avvilupparli; ma òssi fuggirono abbandonando il primo avamposto, e così di seguito gii altri, sempre incalzati dall’antiguardo, il quale era protetto da tre compagnie che per una traversa si erano gittate al fianco della nostra colonna. I nostri si avanzarono sino alla distanza di 500 metri circa dal Cavallino, fiancheggiali sempre dalle 3 compagnie, e da una riserva che alla distanza di 200 passi marciava sull’argine, dove si ricongiunse l’antiguardo colle 3 anzidette compagnie, e diedero così agio alle piroghe di trarre alcuni colpi di cannone alla piazzetta innanzi la chiesa del Cavallino. Riconcentratasi la colonna, al passo di carica si slanciò contro la posizione nemica. L’antiguardo era guidato dal Capo dello Stato maggiore, preceduto da questo, dal Maggior Radaelli, dal Capitano Cosenz dello Stalo maggiore, dal Tenente Cuttabene che comandava la compagnia dei bersaglieri, e dagli Ufficiali di questa compagnia. Entrò nel Cavallino alle 0|-e quattro e mezzo circa e s’impadronì di due cannoni e di molti altri oggetti, tra’quali eranvi alcuni fucili d’arrembaggio, vestiti, commestibili, munizioni ec. Dopo cinque minuli giungeva alla corsa la colonna comandala dal Colonnello D’Amigo per sostenere l’antiguardo. Tale fazione era c°nibinata con quella della nostra Marina, giusta le intelligenze corse il giorno innanzi ira il Capo dello Stato maggiore Ulloa, il Maggiore ila-