285 che Giove toglie mezzo il senno all'uomo il giorno in cui di libero di* venta schiavo. Se per avventura, noi potessimo contare sui popoli, teniamoli alleati solo perchè uno non precorra all’altro, precipitandosi a corsa sconsigliata; teniamoli in freno per sottoporli a un solo carro, che possono consentire di trarre i generosi popoli italiani — il carro della libertà su per le vie che conducono al Campidoglio. Pertanto, comechè io mi senta onorato altamente dal vostro invito, non parendomi bene chiaro il disegno della adunanza, nè le dottrine vostre, esposte fin qui, non consentendo a quelle che professo io, voi mi terrete per ¡scusato, gentilissimo signore, se io non rispondo alla chiamata: nè per questo voi vorrete prenderlo in mala parte, o in poca reverenza alla vostra persona, e mi sarà sempre cara ricordanza, e pregio grandissimo il potermele dire siccome faccio, Livorno, li 4 ottobre 1848. Devotissimo servo F. 1). GUERRAZZI. 10 Ottobre. (dalla Gazzella) NOTIZIE DI TERRAFERMA. Alcuni fatti che ci vengono narrati da oneste persone, incapaci di mentire, ci svelano nuove turpitudini austriache, e non sono che esempi : Verona 7 Ottobre, Il generale Ilainmi trasse un giorno, col suo aiutante e due altri cagnotti, all’ospitale civile di Verona, per vedere co’proprii occhi come si trattavano } feriti militari. Nel passare d'una in altra sala, scontratosi in un medico secondario, che si toccò leggiermente il cappello in segno di saluto, gli lasciò andare tal pugno da gittarne lontano il cappello ed esclamò ; apprenderai a salutarmi meglio un’altra volta. La sua visita fu un nabissare e un bestemmiare continuo. Voleva allestiti 100 letti all’istante; chiese ragione all’ispettore, perchè alcuni letti dei militi mancassero di materasso; e questi, temendo la sorte toccata al medico, s’ingegnava con umili parole di mendicare scuse, adducendo, ora la difficoltà di approntarli là §u due piedi, ora la grande affluenza di malati anche civili, e finalmente che i materassi riserba\ansi all’ufficialità. Qui ii generale bestia 11011 conobbe più freno, e regalando l’ispettore degli epiteti Più ingiuriosi e umilianti: non sai tu, gli disse, ch’io lo più stima d’un soldato che di cento ufficiali? e volle fossero sul momento tolti i materassi dai letti dei civili senza eccezione, e dati ai militari. In seguito all’ingiunzione, fatta dalle autorità ai cittadini, di ritirarsi *a sera per le ore iO, toccò a 11011 potili di essere arrestati dalle pattuglie prima ancora delle 10. Talvolta, esaminato Forinolo, si riconducevano a casa i detenuti; il più spesso, anche conosciuto lo sbaglio, gli sgherri non voleano darsi la pena di rifare la via, e a più d’uno fu giuocolorza Passare l’intera notte fra l’orda croata, esposto a dileggi, e condannato Per giunta a servigi} così vili, da far, non che perdere ogni senso di