198 » Noi non sappiamo immaginarci che un popolo libero accordi l’asilo ad un popolo sfortunato, togliendogli la libera espressione de’suoi sentimenti, del suo dolore e delle sue speranze. » Voi, o signori commissarii, ci foste dopo il vostro arrivo testimoni! non solo, ma cooperatori nelle più importanti azioni riguardanti F emigrazione. » Non crediamo poter far di meglio che il richiamarcene alla vostra propria scienza, che di pregarvi di esporre voi stessi all’allo vostro committente il vero stato delle cose. « La neutralità non vuol essere vessatoria, e non lo sarà, speriamo, nel Ticino. Non si permetterà qui nessuna spedizione, nè aggressione armata, nè fatto materiale qualunque, apertamente ostile al paese vicino. Ma gii esuli sono liberi in questo paese, e la libera manifestazione del loro pensiero non sarà impedita, nè limitata. L’asilo, che accorda la Svizzera, è bollo, nobile appunto perchè questa terra non è per loro una prigione, nè si trovano qui circondati dallo spionaggio, dal sospetto, uè da altro artifizio inventato dalle polizie monarchiche. Mentre taluni si lagnano perchè la Svizzera non si mostra abbastanza cordialmente ospitale verso gli esuli italiani, il vecchio Radelzky le spedisce una seconda nota assai tracotante, perchè pretende che lo sia di troppo. Ma essa questa volta risponde che la Svizzera ha il diritto ed il dovere dell’inviolabile asilo ai proscritti di tutti i paesi. Che poi i doveri di buon vicinato verso i governi finitimi, su cui tanto si fonda il maresciallo austriaco, non si possono estendere sino al punto di fare la spia ai re, di introdurre nel proprio paese l’iniquo spionaggio, di turbar le famiglie con arbitrarie perquisizioni domiciliari, intollerabili in ogni libero paese, di frapporre le orecchie dei birri e dei poliziotti nel discorso degli amici e dei fratelli, o di violare il sacro suggello delle lettere. Così la Svizzera si dichiara risoluta dì mantenere le sue tradizioni, la sua umanità, i suoi diritti. Passati sono i tempi, in cui la diplomazia d’Europa, alleata contro tulle le libertà, poteva impunemente tonare il voglio delle sue note. Ornai le noie e le minacce d’un Radetzky non ponno, nè devono più sgomentare i liberi discendenti di Teli, i quali sembra che voglian rispondere ad un generale, troppo superbo d’aver battuto un e-sercito, già in prima disfatto dall’ignoranza e dal tradimento, con mandare dei buoni battaglioni alla frontiera. Questa mattina, all’alba, salpò dal nostro porto diretto per Ancona e Venezia, il vapore francese 1’ Océan , il quale ha al suo bordo duecento settanta casse di fucili, munizioni, una somma di denaro e ottantacinque militi volontari. Nella sessione del Circolo italiano, del 20 settembre il presidente annunzia, che, in grazia all’ offerta dei popolani di Portoria. ed all’ assenso «SO €215»- 27 Settembre. Genova 20 settembre. Altra del 21.