«c3o 176 -o&>- 1500. La parie quarta degli annali è consécrala ai successi della navigazione per conto dei commercii; il titolo basta per significare l’importanza della materia. La parte quinta, che tratta degli avvenimenti accaduti nella città, presta preziosi lumi sui banchi. Le galee da traffico erano capitanate dai nobili eletti ora dal maggior consiglio, ora dal pregadi. 11 corso che dovevano seguire, i porti che dovevano toccare erano prestabiliti. Siccome le galee che andavano a provedere le mercanzie, o permutarle, non potevano viaggiare direttamente dal luogo delle compere a quello delle permute, ma ogni viaggio avea principio e fine in Venezia, Venezia era il deposito delle mercanzie, almeno sino all’ anno seguente, in cui facevansi nuovi viaggi; ed in Venezia erano obbligati di convenire per le compere i mercatanti stranieri, che le recavano dipoi nei paesi mediterranei. Da ciò venne la ricchezza grandissima di Venezia, il prezzo assai grande delle case, la numerosa popolazione, la economia dello spazio, per cui c strade strette ed altissimi edifizii. Abbiamo detto quale fosse la vita del giovane nobile veneziano, come potesse crescere o creare la propria ricchezza. Nella comunione positiva dei commercii, il nobile si univa col popolano. Si amalgamava ugualmente nell’ esercizio pratico del commercio. Fino a che durò florido, il nobile sedeva nel suo banco in Rialto vicino al banco del popolano. La mano stessa che soscriveva le leggi, che sguainava la spada, non credeva lordarsi se numerava monete, o segnava contratti di traffico. La superbia di Spagna, il fasto di Francia non erano ancora penetrati nelle lagune. Ogni favore si prestava ai mercanti italiani e stranieri. Quelli che avevano fattoria in Venezia, si reggevano nei loro ordinamenti interni con le leggi proprie; avevano luoghi dove adunarsi sotto l’invocazione del santo patrono della città loro, aveano il cimitero o le sepolture proprie. I Milanesi aveano il ritrovo presso la chiesa di santa Maria Gloriosa dei Frari, ed in quella chiesa l’altare dedicato a santo Ambrogio. Ivi pure avevano 1’ altare dedicato al Ballista, opera di Donatello, i Fiorentini. Quando nel 1509 molli fuorusciti di Lucca si ricoverarono in Venezia, ottennero privilegi,