205 posla di mi sottuffizirtìe c diie soldati, doveva condurre all;uftìcio di polizia «n individuo, poc’anzi arrestato vicino al Dazio di Porta Ticinese, (piale supposto autore o complice di varii flirti, od aggressioni, recentemente commesse. Giunta presso le colonne di S. Lorenzo, la pattuglia si trovò incagliata da un attruppamento di gente, accorsa allo schiamazzo provocato da alcuni turbolenti dell'infima plebe, i quali nella confusione riuscirono a far fuggire l’arrestato. » Mentre si sta investigando su tale fatto per ¡scoprire i veri colpevoli, ed assoggettarli al meritato castigo, il sottoscritto governatore* per ordine di S» E. il sig. feld maresciallo conte Radetzky, dee ricordare nuovamente alla popolazione, che, essendo la città tuttavia in istato d’assedio, chiunque venisse colto nell’ atto sia d’inveire contro una sentinella, sia di opporre resistenza ad una pattuglia* sia di promuovere con un contegno irrequieto o riottoso, qualche attruppamento di popolo, verrà in forza delle leggi vigenti militari, irremissibilmente condannato a morte, e fucilato. Il tenente maresciallo conte F. Wijipffen governatore militare della città di Milano. Getiova A ottobre. Leggcsi nel Pensiero Italiano : » Il Circolo italiano, nella sessione del 30 settembre p. p., approva la proposizione di continuare ai nostri fratelli lombardi e veneti quei soccorsi, che la Commissione aveva dichiarato dover cessare a tutto il A Corrente ottobre, ed invitava perciò i suddetti migrati a scegliersi una Commissione, Composta di alcuni di loro confidenza, atta a rappresentarli, con radunarsi a tal uopo senza ritardo. « Altra del 5: Ieri il Circolo italiano presentava une delle più magnifiche sessioni* Che alcun Circolo abbia mai offertoi 11 vice presidente esponeva la situazione dei rifuggiti nostri fratelli lombardi e veneti, e faceva appello alla carità, o meglio alla giustizia cittadina in loro favorcs All" istante* un generoso sacerdote spiccava le fibbie dei calzari, giurando non voler adornarsene finché un Tedesco profani il sacro suolo d’Italia; era questo il bravo don Montemanni. Al suo esempio tutta l’assemblea si levava, e chi offriva catenelle, chi anelli* chi monete, chi settimanali soccorsi* chi la propria casa* con una gara* un entusiasmo indescrivibile. L’ egregio e italianissimo prete Nicoli! Montenianni* parroco di Poz-Zilolo-Formigaroj che* nella sessione del Circolo italiano d’ieri a sera, die’ prova di grande affetto a Venezia ed alla causa dJ Italia* scrisse il seguente indirizzo che noi ci affrettiamo a pubblicare nel nostro giornale: AVVISO AL CLERO- » Confratelli ! » Alcune parole* pronunciate dall’egregio avv. Làzotti al Circolo •taliano, ci debbono far venire rossa la guancia e riempiere il cuore di