r rr P 4 / ù sì maravigliarono che altri noi fosse al pari di loro. Essi furono paragonali ad Alessandro re di Polonia, il quale, dopo essersi ubbriacato, ordinava i balconi della reggia si aprissero, e si proclamasse al pubblico che tutta Polonia aveva bevuto. Tratti da una condizione sociale c condotti in un’ aitra, con maravi-glioso turbamento e danno così dello animo come delle faccende nostre , alzammo la voce interrogando nel modo stesso clic il popolo ebreo domandava a IMoisè : « Perchè ci avete tratto fuori dalla servitù di Faraone ? Forse 11011 mancavano i sepolcri per morire in Egitto ! » E poiché le nostre parole tornarono invano, che questi pastori di popoli avevano tolto il modello dal Polil'emo, il Ciclopc dall’occhio solitario e dal cuore di pietra; noi desiderammo scegliere uomini virtuosi, amici del popolo e fidenti nella patria e in Dio, i (piali ascoltassero i nostri reclami e con reverenza li portassero alla persona augusta, che poteva esaudirli. Di qui la infame guerra contro noi. Nella paura di essere deposti , i capij conoscendo avere oggimai perduta la fiducia del popolo, immaginarono pericoli di saccheggio, d’incendii c di rapine; corsero all’autorità, la spaventarono, la persuasero della necessità di una guardia civica provvisoria, la indussero ad approvare una nota di nomi da loro proposti, e poi per ostentare la conferma del magistrato municipale, a forza lo costrinsero ( cose incredibili narriamo, ma vere, e ornai note a tutti ) ad approvare la rammentata nota senza pure leggerla. Così la guardia civica di Livorno ebbe origine dalla prepotenza e dal terrore. Più tardi il governo, supponendo che non le sarebbe più per mancare, la approvò definitivamente , e il governo credè bene e male a un punto per la reputazione sua : credè bene in quanto tenne che ornai la guardia civica lo avrebbe sostenuto ad ogni costo : credè male in (pianto reputò che una forza intemperante lo avrebbe difeso efficacemente. Avvertiamo che quando favelliamo di guardia civica, intendiamo parlare dei capi soltanto : e neppure di tutti ira questi, ma di alcuni, e per somma ventura ben pochi. La guardia , contro il volere della più parte dei suoi membri, si trovò a usare con tirannide un potere usurpalo con violenza e con frode ; essa fu che cercò spegnere ogni impeto generoso, essa fu che perseguitò i veri patriolti, essa fu che calunniò qualunque insorgenza a tutela della libertà e della indipendenza. Della paura si fece una norma, dei comodi privati una virtù, e si chiamò moderata mentre in sostanza fu codarda e traditora. Il popolo, commosso dalle sorti d’Italia, domandò le armi per accorrere sul campo della guerra. La guardia urlò essere anarchici cotesti gridi, ricoprire intenzioni di saccheggi e d'inccndii ; confermò in qucslo concello il governo, che volle lasciarsi ingannare, e arrestò e incatenò i patriotli che valevano troppo meglio di lei. Ma lo inganno di lì ¡11 breve rimase scoperto : i militi cittadini conobbero la frode in cui erano stati condotti, e gliene increbbe. La guardia civica rimase governala da pochi capi tristissimi, e da una mano di complici.